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Regione Puglia, M5S all’attacco dopo il rinvio a giudizio di Pentassuglia: “Pd, partito dei diversamente onesti” L'ex assessore regionale alla Sanità e consigliere regionale in carica è primatista di preferenze in provincia di Taranto: fra i 47 finiti a processo per Ambiente svenduto c'è anche lui

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I consiglieri regionali del movimento 5 stelle della Puglia se la prendono con il Pd “del magistrato Michele Emiliano”. Lo fanno dopo l’udienza preliminare sul caso Ilva, di ipotesi di disastro ambientale, per il quale caso ci sono 47 rinvii a giudizio. Fra questi, uno riguarda un consigliere regionale in carica, Donato Pentassuglia, gruppo del partito democratico (per lui ci sarebbe pronta anche la presidenza della commissione attività produttive). Il movimento 5 stelle: parla di “partito dei diversamente onesti” e fa riferimento anche a quella che ritengono la “cuirosa” scelta del capogruppo Pd in consiglio regionale, una scelta che sarebbe ricaduta tra Fabiano Amati (condannato in primo grado per tentato abuso d’ufficio, e Michele Mazzarano (poi eletto capogruppo) che venne rinviato a giudizio per illecito finanziamento ai partiti e millantato credito. “Il Pd in Regione Puglia è composto da consiglieri indagati, condannati e rinviati a giudizio. Emiliano non avrebbe dovuto ricandidarli” sostengono i consiglieri M5S.

Ora, per Pentassuglia, Amati e Mazzarano, come per tutti, la presunzione è quella dell’innocenza fino a sentenza passata in giudicato. Ma secondo i consiglieri regionali pugliesi del movimento 5 stelle, ora Emiliano “dovrà fare i conti con gli elettori che gli hanno dato fiducia”. Ce n’è anche per Nichi Vendola: “Ridere con Archinà al telefono in merito alla situazione venutasi a creare in seguito allo strappo del microfono al giornalista Abate che incalzava Riva sul problema dei tumori a Taranto, rende già l’idea di quanto l’ex presidente della regione Puglia teneva più ai rapporti con gli industriali che al benessere della popolazione, mostrando una sottomissione che grava sulla pelle dei cittadini. Adesso aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso. Se qualcuno ha giocato con la vita dei tarantini dovrà pagare”.


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