Ieri sera, tardi, al sottoscritto: si è sviluppato nel social network un dibattito incredibile su quello che hai scritto a proposito della Tares. Andiamo a dare un’occhiata stamattina. E dopo l’occhiata, scarichiamo da internet una bella foto in bianco e nero, di una celeberrima autorete di Comunardo Niccolai (è un Cagliari-Juventus di una quarantina di anni fa, Niccolai anticipa di testa il suo portiere e segna. Nella porta sua). Ne parliamo fra poco.
Intanto, da quel dibattito sul social network, che si chiama Vox Populi ed è un gruppo che si trova in facebook, viene fuori una confortante partecipazione al necessario dibattito pubblico su una vicenda così gravosa per i cittadini, ovvero l’intervento del consigliere comunale di Martina Franca, Antonio Martucci, di maggioranza. Lui dice senza mezzi termini che, a suo giudizio, il piano economico Tradeco è falso. Può essere condiviso oppure no. Lo ha detto (a proposito: polizia, carabinieri, guardia di finanza: un consigliere comunale fa una denuncia del genere, che si fa?). La Tradeco ha la necessità di incassare 7 milioni 618 mila euro, la cifra è quella e non si sfugge secondo l’azienda (va ribadito: secondo l’azienda. Ricordiamocelo per dopo). Ha combinato pasticci nel presentare varie versioni del piano finanziario nel corso del tempo. Ma quelli sono i soldi che vuole. Dal punto di vista di quell’azienda, la storia è così. Martucci dice: piano economico falso, ribadendo anche la storia ai limiti dell’incredibile dei motocarri che consumano ai livelli di una Ferrari di formula 1. Martucci spiega anche che ha votato a favore la Tares perché quel piano economico, a suo giudizio falso, è garantito da dirigenti comunali e revisori dei conti comunali. Qui, il sottoscritto, si perde un po’rispetto al ragionamento di Antonio Martucci: se è falso e uno dice che è buono, ma tu sostieni che è falso, che voti a fare a favore? Però, da ribadire, almeno qualcuno ha parlato. Si potrebbe aggiungere che da mesi chi condivideva in passato le battaglie con Martucci, ovvero Franco Mariella, va dicendo che i conti Tares non sono in ordine. Ma rimane inascoltato, da mesi.
Chi resta completamente in silenzio è il sindaco Franco Ancona, al quale anche oggi il sottoscritto chiede, come succede ormai da quattro giorni, una cosa semplice semplice: secondo il sindaco è normale che un conto che riporta 334 mila euro alla voce CK (ammortamenti, per intendersi) e lo stesso conto senza più quei 334 mila euro alla voce CK che diventa zero, fanno lo stesso totale? In chiusura di questo articolo verranno riproposte anche le due tabelle legate a questa storia. Il sindaco continua a non rispondere. Da qui gli sarà chiesto ogni giorno.
Ma, tornando, a facebook, ha risposto un difensore. Ed ecco tornare la foto di Comunardo Niccolai, grande difensore del Cagliari. Bravo. Ma famoso per i suoi autogol. E il difensore del sindaco, in quel dibattito sul social network, ha fatto anche un bell’intervento e ha segnato. Solo che ha segnato nella porta sua.
Tale Angelo Calianno, personaggio politico locale (ieri al sottoscritto era stato anche indicato come papabile segrtario sezionale Pd) scrive che “… si prende il totale pagato a tradeco in forza del contratto esistente e di quello pagato a cisa per lo smaltimento e questo è il totale. Poi si ripartiscono questi costi nelle varie voci che formano il piano economico. Il piano, essendo in presenza, di due contratti esistenti si fa a ritroso”. Ecco, questa è autorete. Ma bella. Stilisticamente ineccepibile. Perché tale Calianno dice esattamente com’è andata la cosa, del resto il sottoscritto lo va dicendo da tre giorni. Solo che la cosa doveva andare al contrario esatto di come è andata e di come tale Calianno cerca di spiegare e giustificare da qualche giorno, finendo solo per aggravare la posizione del sindaco e di chi ha votato in consiglio comunale quel provvedimento. Lo fa certamente in buonissima fede. Solo che lui fa un ragionamento del tipo andiamo da Martina Franca a Taranto in macchina, ma mettiamoci sulla corsia di quelli che arrivano da Taranto e facciamoci tutti e 35 i chilometri a retromarcia.
Allora: se, abbiamo detto prima, l’azienda ha tutto l’interesse di incamerare 7 milioni 618 mila euro, il Comune non è lì per fare necessariamente quello che dice l’azienda. Il Comune è lì per fare ESCLUSIVAMENTE, mettiamolo in maiuscolo così lo capiamo tutti meglio, gli interessi dei cittadini. Tant’è vero che il piano economico proposto dal gestore del servizio rifiuti, che è origine del tributo Tares, va verificato dall’ente. Verificato. Se vi arrivano quattro versioni della stessa cosa, a palazzo ducale, vi va proprio esattamente bene? Cosa avete verificato?
Come mai l’azienda, per arrivare a 7 milioni 618 mila euro, cambia in varie versioni i conti all’interno, se è vero che è tutto frutto di fatture come dice tale Calianno? Dov’è la certezza di questa operazione? Inesistente. Scandiamolo meglio: i-n-e-s-i-s-t-e-n-t-e. E come fa il Comune a prenderla per buona? E come mai il Comune, in presenza di tanta sicurezza sulle fatture, ci ha dovuto mettere cinque mesi e tre stralci di delibera, per determinare il tributo Tares, in un modo tutt’altro che risolutivo delle incertezze? Il piano economico è composto da a+b+c e non da una cifra fissa che, poi vediamo come, la facciamo diventare la somma di a+b+c. Altrimenti sarebbe un aggiustamento di conti che un’amministrazione pubblica non può permettersi, con responsabilità che sarebbero non più solo politiche. Se tale Calianno andasse in pizzeria a prendere pizza+birra+coperto uguale 10 euro e dicesse che è astemio e quindi la birra non fa niente e il pizzettaro gli dice ok, allora pizza+coperto uguale 10 euro perché qua tu che sei Calianno paghi 10 euro a prescindere e io ti aumento il coperto fino ad arrivare a 10 euro, Calianno i 10 euro li paga o chiede di pagare di meno? Ecco, il meccanismo Tares di Martina Franca è esattamente lo stesso. Con una inelegante semplificazione: a Franco Ancona e a chi ha votato il tributo Tares, da quella pizza e birra è sparita la birra (per opportunità tralasciamo di sottolineare cosa è rimasto) e loro l’hanno pagata. Con quali soldi? Il punto è questo.
Il piano economico Tradeco era a luglio a+b+c (laddove c è 334 mila euro)=7 milioni 618 mila; poi è diventato solo a+b=7 milioni 618 mila. Spariti i 334 mila, il totale è sempre lo stesso. Questo, se i vari Ancona, Calianno e chissà chi altri come loro, accettano che vada bene, possono farselo andare bene a casa loro. Con i soldi pubblici, quelli dei cittadini, non va bene. Per niente.
Agostino Quero
(foto: fonte la rete)
Di seguito, a colori e con il logo Tradeco, il prospetto riassuntivo del piano economico presentato al Comune il 2 settembre 2013 e, a seguire, monocolore, il prospetto riassuntivo del piano economico presentato dalla stessa azienda il 16 luglio 2013. Si notino, per ciascun prospetto riassuntivo, la voce CK e il totale:
E’ giusto ricordare che, se non sbaglio, al piano Tares così come determinato ed approvato dal Consiglio omunale, va aggiunta l’IVA che ammonta ad altri 761.000 euro circa. Quindi, il conto che i martinesi devono pagare è di circa 8.400.000,00 circa. Ma state tranquilli, che il tutto è stato controllato dai revisori dei conti!!!