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Martina Franca: per ricordare un morto sul lavoro si organizza un aperitivo. E il Comune paga pure Incredibile iniziativa di Arte Franca doc in tema di giornalismo di denuncia. Inaudito: aperitivo musicale su "Morire di lavoro"

arte franca pagina 4 1

arte franca pagina 4 1Alessandro Morricella, morto circa due mesi fa a Taranto, all’Ilva. Morto dopo essere stato travolto da un getto di ghisa incandescente. Per ricordare Alessandro Morricella, a Martina Franca (la sua città) si fa salotto. Un aperitivo musicale. Quelle chiacchierate di tipo cultural-radicalchic. E si parla di un morto sul lavoro. Succederà, secondo i programmi di Arte Franca doc, fra una settimana.

Il Comune di Martina Franca, con delibera di giunta, ha pure pagato (per quella e altre iniziative di Arte Franca doc). In totale sono ventimila euro circa, Iva compresa. Il tema di questo aperitivo sarà il giornalismo di denuncia, presente pure un giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno (non per il giornalista, di cui non sanno manco il nome, ma dell’editore che diciamo? Indagato per mafia e rischia il processo: non risulta, sulla Gazzetta del Mezzogiorno, la pubblicazione di tale notizia). Si fa pure l’aperitivo con il responsabile Inail e si fa pure l’aperitivo musicale sul tema “Morire di lavoro”. Una cosa inaudita.

Il Comune di Martina Franca che ha fatto, con la sua amministrazione comunale? Paga. Non una parola sui contenuti della manifestazione, neanche una parola per dire che un minimo di stile sarebbe necessario: un aperitivo musicale per parlare di un morto, atrocemente morto, sul lavoro. No, il Comune, semplicemente, paga. Con i soldi di tutti.

Di seguito, in formato pdf, la delibera della giunta comunale di Martina Franca. A pagina 4 c’è il provvedimento in questione:

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Barbara Serio, dell’organizzazione, scrive:

Abbiamo riscontrato una serie di inesattezze che riportiamo di seguito, dato che ancorano non abbiamo inviato nessuna comunicazione ufficiale sul programma delle attività di Arte Franca DOC (se non per la parte strettamente musicale) e che vorremmo che correggesse:
  • non si tratta di aperitivi musicali (quindi troviamo fuorviante la definizione “salotto”) ma di un ciclo di incontri/conferenze che non parlano di Alessandro Morricella ma di sicurezza sul lavoro: come ben saprà, ogni anno Arte Franca DOC approfondisce temi che ritiene importante portare davanti all’opinione pubblica. Il primo anno abbiamo parlato di Rigenerazione Urbana (avevamo appena compiuto il primo anno di attività come Laboratorio Urbano); il secondo anno di Mediterraneo (la città di Martina Franca aveva vissuto la prima esperienza di accoglienza di profughi); quest’anno è per noi doveroso porre sotto i riflettori tematiche legate alla sicurezza sui luoghi di lavoro non solo alla luce di quanto accaduto ad Alessandro Morricella, ma a tutti i lavoratori che ogni giorno rischiano la loro vita.
  • ci teniamo a precisare che la Cooperativa Kismet è impegnata già da molti anni sul tema della prevenzione degli incidenti sul lavoro con il progetto “Dal Palcoscenico alla realtà”. Quindi si tratta di una tematica su cui non si si improvvisa ma su cui si lavora da anni;
  • “Si fa pure l’aperitivo con il responsabile Inail e si fa pure l’aperitivo musicale sul tema “Morire di lavoro”: come riportato sopra anche in questo caso si tratta di un incontro conferenza in cui gli ospiti (Inail e Regione) presenteranno un progetto di divulgazione sul tema della sicurezza sul lavoro, che oramai dura da anni, e che si svolge all’interno delle scuole di tutta la Puglia;
  • Il programma definitivo degli ospiti che parteciperanno alle conferenze non è stato ancora pubblicato;
  • Il Comune ha sostenuto il progetto per quanto riguarda la parte musicale: 4 giorni di concerti con 9 band e circa 45 musicisti. Risulta alquanto inverosimile che il comune paghi con 20.000 euro 3 conferenze.
  • Riteniamo alquanto fuorviante, alla luce di quanto scritto sopra, quanto riportato nell’articolo: Martina Franca: per ricordare un morto sul lavoro organizza un aperitivo. E il Comune paga pure”. Alessandro Morricella, morto circa due mesi fa a Taranto, all’Ilva. Morto dopo essere stato travolto da un getto di ghisa incandescente. Per ricordare Alessandro Morricella, a Martina Franca (la sua città) si fa salotto. Un aperitivo musicale. Quelle chiacchierate di tipo cultural-radicalchic. E si parla di un morto sul lavoro. Succederà, secondo i programmi di Arte Franca doc, fra una settimana.”  Questa edizione di Arte Franca DOC NON VUOLE ESSERE UN MEMORIAL DI ALESSANDRO MORRICELLA: alcune delle persone coinvolte nell’organizzazione del Festival conoscevano personalmente Alessandro e mai si sognerebbero di “sfruttare” la sua immagine per fini pubblicitari. E’ lontano dal nostro modo di lavorare. Diverso è invece portare davanti all’opinione pubblica punti di vista, seppur diversi, su tematiche importanti legate alla sicurezza del lavoro.
Gentile Barbara Serio, nel provvedimento della giunta comunale, che parla anche dell’elargizione di oltre ventimila euro (Iva compresa) soldi pubblici per Arte Franca doc, si parla di aperitivi musicali e si fa esplicito riferimento alle manifestazioni in esame. Non è con questo notiziario che deve prendersela ma con chi ha fatto quella delibera. Questo notiziario continua a ritenere oltraggioso che si faccia un aperitivo musicale, anzi più di uno, per parlare di morti sul lavoro. Se  lei dovesse pensarla come questo notiziario, sarebbe un onore per nor, vada dagli amministratori pubblici di Martina Franca e chieda di correggere urgentemente quella cosa che figura, fra l’altro, in un atto pubblico. Cliccare l’immagine per ingrandire. Ovvero: o Arte Franca doc, o l’amministrazione comunale di Martina Franca, ha fatto una cosa vergognosa. Vedetevela fra voi e fateci sapere.
Grazie del contributo che ha dato alla chiarezza. (agostino quero)

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13 Comments

  1. Articolo vergognoso che scredita ed etichetta una realtà che ha riacceso i riflettori in un luogo dimenticato da tutti. Cosa si fa pur di avere qualche lettore online!

  2. QUESTO…ME LO CONSENTA…UN ARTICOLO CHE SERVE PER RIEMPIRE IL BLOG…NON CI VEDO NESSUNA MANCANZA DI RISPETTO…COSA AVREBBERO DOVUTO FARE ??? STRINGERSI PER MANO E PREGARE?? A VOLTE SEMBRA CHE L’ACCANIMENTO CONTRO QUESTA AMMINISTRAZIONE ( E CHI SCRIVE STA DALLA PARTE OPPOSTA) SIA COMUNQUE E A PRESCINDERE.

    1. Grazie per il suo intervento. Di articoli per fare il blog, non per riempirlo (perché questo non glielo consento) ne avremmo così tanti che li selezioniamo e molti restano fuori. In quanto al caso specifico, un aperitivo musicale, qui, per quel tipo di tragedia capitata, è ritenuto una cosa pessima. E qui si dice. Lei la pensa diversamente, come vede il suo pensiero è tranquillamente espresso. In quanto al presunto preconcetto nei confronti dell’amministrazione pubblica in carica a Martina Franca, ha il diritto di pensarla come vuole, naturalmente. L’ambizione, qui, è quella di occuparci di 258 Comuni, quelli della Puglia, di cui Martina Franca non è il più grande né il più importante, perdere tempo a pensare come schierarsi non è proprio un esercizio al quale ci si vuole dedicare. Lo si fa nell’urna elettorale, con il voto (che è segreto). Ok? Grazie. (agostino quero)

  3. Io sono d’accordo con il blog. Il sindaco non solo non ha detto una parola quando il segretario del PD Matteo Renzi ha DECRETATO che l’altoforno 2 debba restare in funzione ora ci fanno anche gli aperitivi pagati con i soldi nostri. Una beffa per i lavoratori.

  4. Premetto che la Gazzetta del Mezzogiorno, se avesse dovuto fare affidamento sugli acquisti del giornale da parte mia, avrebbe chiuso già da tanto tempo limitandomi a sfogliarlo nei luoghi pubblici in cui è consentita la lettura gratuita. Tuttavia, vorrei far presente che l’editore detiene il controllo effettivo del giornale dal lontano 2001 quando già era abbastanza chiacchierato e si era distinto proprio come editore per la sua propensione ad omettere il nome di mafiosi catanesi poi rivelatisi di primissimo piano. Non ricordo, tuttavia, di un giornalista di quella testata che abbia dato le dimissioni da quel giornale per la presenza di quel particolare editore. Eppure, si sarebbe potuto dire già dal 2001 (e non da oggi) qualcosa su quella presenza un po’ ingombrante senza aspettare la puntata di Report di qualche anno fa. Leggendo su internet (quindi accessibile a tutti) ho appreso che nell’82 il giornale siciliano di cui era editore questo signore si guardava bene dal fare il nome del mafioso Santapaola. Nonostante questo, tanti bravi giornalisti hanno lavorato in questi anni per questo signore (venendo giustamente retribuiti) e non ricordo che abbiano detto nulla di sconveniente per quello che era o è il proprio datore di lavoro. Sicuramente non si saranno accorti di nulla di quanto oggi ha portato nei confronti di questo loro editore all’accusa (che non significa ancora condanna) di concorso esterno.

  5. Limitandomi a riportare notizie che apprendo dalla lettura dei giornali o da internet, le sarei grato se mi dicesse cosa non è completamente esatto in quello che ho scritto perché mi eviterebbe di ripetere la/le inesattezza/e. Del resto, non essendo mai stato a libro paga di questo come di altri editori non mi imbarazza alcuna notizia sul suo conto.

  6. Egregio direttore,
    noto un certo fastidio nella sua risposta, che con l’ok finale rafforzato dai due ?? valica nell’arroganza. Credo, quindi, di avere toccato le giuste corde. La saluto.

    1. Grazie per il suo intervento. Ha notato fastidio? Ha notato male. Perché era molto fastidio. E ora le spiego perché: al di là di quello che lei, erroneamente, ha ritenuto un preconcetto nei confronti dell’amministrazione pubblica, oggi gli organizzatori di quelli che figuravano nella delibera dell’amministrazione comunale come aperitivi musicali, nel comunicato che hanno diffuso oggi hanno fatto sparire la dicitura di aperitivi musicali. Quindi io ritengo di avere fatto un lavoro che ha raccontato un problema vero e i responsabili, opportunamente, hanno corretto quell’erroraccio che era stato commesso. Se avessi dovuto pensare che forse tizio o caio potesse tacciarmi di preconcetto, oggi non avremmo risolto il problema, un problema vero, quello di aperitivi musicali per parlare di tragedie. Saluti, ok? (agostino quero)

  7. Solo per una compiuta ricostruzione dei fatti ricordo che la puntata di Report cui ho fatto riferimento è del 15/03/2009 mentre dal suo profilo professionale su Linkedin risulta che ha collaborato con La gazzetta del Mezzogiorno dal giugno 2002 ad agosto 2010 (18 mesi dopo la puntata di report). Il fatto che abbia collaborato ad una testata di proprietà di Sanfilippo per 8 anni e 3 mesi (sempre su Linkedin) non mi ha impedito di apprezzarla come valido professionista e, anzi, di quel periodo ricordo, e a volte rimpiango, il modo distaccato con cui raccontava le notizie.

    1. Grazie per il suo intervento. Io della puntata di Report non ero neanche a conoscenza. Distaccato o meno, cerco di fare sempre con il massimo dell’onestà intellettuale questo lavoro. Spero di riuscirci. (agostino quero)

  8. La puntata di Report è arrivata 18 anni dopo il libro di Claudio Fava dal titolo inequivocabile: La Mafia comanda a Catania, Laterza editore, con prefazione di Nando Dalla Chiesa in cui già si parla di questo editore e, soprattutto, del modo reticente in cui alcune sue testate sicilianeriportavano le notizie della mafia catanese. Mi permetto di segnalarle queste informazioni per sdebitarmi, sia pure in modo molto parziale, delle tante notizie che ho appreso grazie a lei.

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