Una donna della provincia di Reggio Emilia ha ricevuto via internet la bozza di contratto, ha fatto quel che doveva e ha pagato la caparra di cinquecento euro. Per la casa delle vacanze in Salento. Solo che la casa non c’era. Ha denunciato il fatto e i carabinieri hanno indagato, fino a risalire a un brindisino di cinquanta anni. Secondo l’accusa, l’uomo, attraverso un noto sito di annunci (verosimilmente incolpevole della vicenda) effettuava le inserzioni e così ha raggirato decine di persone. Si stima sui diecimila euro, il raccolto a titolo di caparra per le case-fantasma.