Di seguito un comunicato diffuso dal sindacato Ugl:
“Sacrosanta la tutela della questione ambientale, ma l’Ilva saldi presto le fatture alle aziende dell’indotto”, il segretario generale dell’Ugl Taddeo Albanese, interviene sulla recente comunicazione dell’azienda siderurgica inerente la ripartenza dell’Afo 1. Per i commissari dell’Ilva l’operazione porta benefici ambientali ed energetici. Nello specifico, per l’azienda ipotizzando una produzione giornaliera di ghisa pari a 5.500 tonnellate al giorno la stima del beneficio ambientale in termini di riduzione di emissioni della sostanza chimica sarà di 363 chilogrammi in meno al giorno di emissioni. Sempre secondo l’azienda gli interventi sulla depolverazione campo di colata permetteranno di aumentare il rendimento dei sistemi di captazione a monte del sistema di filtrazione, in maniera da ridurre le emissioni diffuse e convogliate di 155,3 chilogrammi al giorno. Il nuovo sistema di depolverazione stock house consentirà invece di rispettare il valore limite di emissione convogliata di 10 mg/Nm3, previsto nel riesame Aia, in sostituzione del limite di 40 mg/Nm3.
“La salvaguardia del lavoro e della salute dei cittadini sono due aspetti fondamentali e ben venga l’azione dell’Ilva in tal senso – tiene a precisare il segretario generale Ugl Albanese – ma questo non deve distrarre dalla tutela delle aziende e dei lavoratori dell’indotto. Le ultime tranche di pagamento risalgono alla scorsa primavera e non bisogna scordare che per ottenere il regresso le aziende dell’indotto che contano migliaia di dipendenti, e che rischiano di dover effettuare nuovi tagli al personale già a settembre, dovranno affidarsi al tribunale fallimentare.