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Oggi il vertice nazionale sul caporalato. Il caso della Puglia al centro dell’attenzione Ieri la denuncia Flai-Cgil: un bracciante immigrato trentenne morto a Rignano Garganico, i caporali avrebbero fatto sparire il corpo

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Il caso della Puglia è diventato caso nazionale. Con due morti accertati, uno in coma e con un bracciante immigrato, 30enne del Mali, deceduto e forse i caporali hanno fatto perfino sparire il cadavere, secondo quanto denuncia il sindacato Flai-Cgil. Oggi al ministero dell’Agricoltura, vertice nazionale per fare il punto sul fenomeno del caporalato e adottare misure concrete. Il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, ha paragonato il caporalato alla mafia. Opportunamente. Si devono dunque adottare le stesse misure che si adottano nei confronti dei mafiosi. Al vertice odierno partecipa anche il ministro del Lavoro, Maurizio Poletti. Ci sarà anche Teresa Bellanova, di Ceglie Messapica, sottosegretario al Lavoro, un passato da sindacalista perfettamente a conoscenza del dramma nel territorio. Presenti, inoltre, il vice ministro delle politiche agricole Andrea Olivero, Tito Boeri (presidente Inps), Fabio Vitale (presidente della Cabina di regia della ‘Rete del lavoro agricolo di qualità’), l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Leonardo Di Gioia (Conferenza Stato-Regioni), i rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato, Assolavoro, Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila, Ugl, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza Cooperative Agroalimentari, Ue Coop, Ancc-Coop – Coop Italia, Ancd-Conad e Federdistribuzione.

Il caso pugliese è al centro dell’attenzione, naturalmente. Non è l’unico. Ad esempio, la Guardia di finanza l’altro ieri ha scoperto (secondo l’accusa) un considerevole ricorso al caporalato nella zona dell’astigiano, patria dello spumante, i cui vigneti sono patrimonio dell’umanità.


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