Dissequestrato l’altoforno 2 del siderurgico Ilva di Taranto. L’impianto venne sequestrato dopo la morte, a metà giugno, del trentacinquenne Alessandro Morricella, operaio che venne travolto da un getto di ghisa incandescente. Ci sono delle prescrizioni da attuare entro il 31 ottobre.
Di seguito un comunicato diffuso da Rosa D’Amato, deputata al parlamento europeo:
“L’Ilva ha continuato a mantenere in attività l’Altoforno2 da giugno, in barba al sequestro della magistratura e costringendo gli operai a lavorare in una situazione di grave pericolo. Lo ha potuto fare anche grazie a un apposito decreto del governo Renzi, che continua a garantire impunità a un mostro che non ha mai smesso di inquinare e di mettere a rischio la vita dei cittadini e degli operai. Si guardi anche all’Altoforno4, in cui, al pari dell’Altoforno2, mancano le adeguate condizioni di sicurezza. Dobbiamo aspettare nuovi infortuni e altre morti perché l’Ilva rispetti le leggi e i diritti basilari dei lavoratori “. Lo dice l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, in merito alla notizia del dissequestro dell’Altoforno2 dell’Ilva di Taranto disposto dalla Procura. “Il mostro dell’Ilva è moribondo – continua l’eurodeputata tarantina – e non lo salveranno certo gli spot elettorali del governo Renzi. Occorre programmare il futuro di Taranto, lavorando a un modello economico alternativo che punti sulle reali eccellenze del territorio e che sia pronto a reggere l’urto della chiusura dell’acciaieria. Un altro modello è possibile – conclude D’Amato – e lo sarà ancora di più con la nuova classe dirigente che governerà presto l’Italia, da Taranto a Roma passando per Bari”.