Da trentaquattro volte, l’ultima nelle scorse ore, non si riesce ad eleggere i giudici della Corte Costituzionale di nomina parlamentare. Nel frattempo è salito a tre il numero di giudici da sostituire: Sergio Mattarella diventato presidente della Repubblica, Mazzella e Napoletano che hanno lasciato per scadenza dei rispettivi mandati. Da giugno 2014 la Consulta è senza plenum. Senza accordo fra i partiti, ancora non si riesce, con le Camere riunite come prevede la norma costituzionale, a trovare i 571 voti necessari ad eleggere i giudici. Dopo che con i due terzi dell’assemblea non ci si è riusciti, ora non si riesce, e da un bel pezzo, neanche con i tre quinti, appunto 571 voti.
Ancora non c’è un accordo: ma a quello si lavora. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo la trentaquattresima battuta a vuoto ha evidenziato l’urgenza di procedere a questa elezione. Si prova, fra le coalizioni, a vedere nominati un esponente di area centrosinistra, uno di area M5S (sempre che quel movimento accetti) uno di area centrodestra. Si punterebbe essenzialmente a tecnici. Ma se dovesse esserci un minimo di spazio anche per un profilo politico, si fa strada per il centrodestra un’indiscrezione: quella della candidatura del barese Francesco Paolo Sisto, già presidente della commissione Affari Istituzionali della Camera.