Inizio anni Novanta, ragionamenti privati fra Giovanni Spadolini (era stato anche presidente del Consiglio e del Senato) e Francesco Cossiga. Il secondo, fu presidente della Repubblica e, all’epoca del caso-Moro, ministro dell’Interno. Nei ragionamenti privati, stando agli appunti ritrovati qualche mese fa, si parlà anche di Mossad e Cia, ovvero servizi segreti israeliani e americani, in relazione al rapimento e all’uccisione di Aldo Moro, pugliese di Maglie, presidente della democrazia cristiana. Il 16 marzo 1978 venne sequestrato e i cinque uomini della scorta furono assassinati, in via Mario Fani, a Roma (doveva partecipare al dibattito parlamentare per la fiducia al governo: alla Camera non arrivò mai). Il 9 maggio 1978 Moro fu ucciso.
La commissione parlamentare d’inchiesta, non certo la prima della serie, che prova a fare luce sul sequestro Moro, commissione presieduta da Giuseppe Fioroni, lavora dunque su questi appunti riconducibili a Spadolini, morto nel 1994. Il magistrato Antonia Gianmaria, consulente della commissione, li ha ritrovati alcuni mesi fa, si tratta di inediti che, una volta digitalizzati, saranno restituiti alla fondazione Spadolini. Erano in cassaforte. Ci sono molte tracce da seguire, stando alle prime notizie, di fonte Ansa, che emergono riguardo al carteggio. Ad esempio, serviranno per provare a dettagliare il contesto politico in cui avvenne il caso che ha cambiato la storia d’Italia.