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Regione Puglia: disegno di legge sul reddito di dignità. Presentato dal presidente Michele Emiliano, oggi intervenuto anche sul caso Sangalli vetro Movimento 5 stelle, fa del reddito di cittadinanza un cavallo di battaglia. Il dibattito politico potrebbe portare al varo di un provvedimento di estrema importanza sociale, con un consenso ampio

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Il reddito di cittadinanza è cavallo di battaglia del movimento 5 stelle, in Puglia come altrove. In Puglia, il presidente della Regione, peraltro, ha pronto un provvedimento che, se non di cittadinanza, si chiama reddito di dignità. Il contenuto è, se non uguale, simile, forse. Michele Emiliano ha sollecitato la maggioranza a perseguire il reddito di dignità come obiettivo primario ma non è detto che sia “solo” la maggioranza del centrosinistra pugliese, a vararlo. L’ufficio stampa della Regione Puglia ha pubblicato la proposta legislativa regionale secondo le intenzioni del presidente. Di seguito. A seguire, un comunicato diffuso dall’ufficio stampa della Regione Puglia in merito alla vicenda Sangalli:

Di seguito lo schema di partenza del ddl sul Reddito di Dignità intorno al quale si svilupperà il confronto dei prossimi giorni.

La Legge sul Reddito di Dignità in Puglia:

1) È una Legge Quadro che prefigura e giustifica l’introduzione progressiva di un sistema integrato di misure e azioni volte a costruire:
a) una rete per l’attivazione delle persone e dei rispettivi contesti familiari, promuovendo l’inserimento al lavoro, la formazione, l’autoimpiego;
b) una rete per la protezione e l’inclusione delle persone e delle famiglie in condizioni di fragilità economica e sociale.
2) A questo fine promuove e pone le basi per l’integrazione tra:
a) politiche di contrasto alla povertà e di accesso ai servizi sociali ed educativi, politiche del lavoro e della formazione, politiche industriali e di sostegno alle imprese;
b) soggetti pubblici, privati e del privato sociale.
3) Giustifica e promuove una riforma delle politiche del lavoro e della rete dei centri per l’impiego.
4) Introduce una misura specifica: il reddito di dignità. La realizzazione di questa misura sarà il primo terreno in cui realizzare l’integrazione e la riforma di cui ai punti 2 e 3.
5) Il Reddito di Dignità è coerente con le politiche nazionali di contrasto alla povertà (Legge di Stabilità 2016) e con la strategia europea per l’inclusione attiva.

Le caratteristiche essenziali del Reddito di Dignità (ReD)
• Il ReD tende ad essere universalistico: assegnato a tutte le famiglie con risorse economiche inferiori alla soglia (ISEE < 3000 euro) e in condizioni di fragilità economica e sociale
• Dati i vincoli economici, si partirà dalle categorie in maggiore difficoltà (giovani e giovani coppie con figli minori, disoccupati, famiglie numerose)
• Il ReD si compone di: trasferimento economico +programma di inserimento sociale e lavorativo + accesso a opportunità formative
• Un meccanismo “a sportello” che si compone di:
• Un catalogo per i potenziali beneficiari, che presentano domanda ed esprimono le proprie preferenze rispetto al tirocinio, coerenti con le competenze e le aspirazioni
• Un catalogo per i soggetti ospitanti (soggetti pubblici, privati e del privato sociale), che presentano progetti di tirocinio ed esprimono fabbisogni di competenze e di formazione
• Una piattaforma informatica per la gestione di una procedura completamente dematerializzata, user-friendly, trasparente (piattaforma già operativa)
• Una equipe multiprofessionale, composta da personale dei Comuni (Ambiti territoriali) e dei Centri per l’impiego pubblici, con il compito di valutare le domande, definire il patto individuale, abbinare tirocinante e tirocinio, e monitorare lo svolgimento
• Il trasferimento economico, pari a 600 euro mensili per una famiglia di 5 componenti, varia al variare della composizione famigliare (scala di equivalenza ISEE) ma – in una prima fase – non varia al variare del reddito disponibile; successivamente potrà essere commisurato alla differenza tra la soglia e il reddito disponibile.
• Il beneficiario stipula un patto di inserimento con l’ente territoriale. Il Patto è condizione per la fruizione del beneficio. La misura è stabile nel tempo ma evita la trappola della povertà: è sospesa dopo 12 mesi ma può riprendere dopo 6 mesi di interruzione.
• Governance: la misura avrà una forte regia regionale e sarà gestita da equipe multiprofessionali nei territori. L’attuazione del ReD si pone come una occasione unica per definire importanti percorsi di riforma: della rete dei servizi per il lavoro (CPI); di una governance interna capace di integrare in modo efficiente la realizzazione del programma di governo e la gestione dei fondi UE del nuovo ciclo; della concertazione con le parti datoriali e sociali.

La misura sarà finanziata sia con risorse del Bilancio proprio regionale sia con Fondi comunitari (in particolare con il Fondo Sociale Europeo, POR 2014-2020) e si integrerà con le misure di contrasto alla povertà previste nella Leggi di stabilità 2016.

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Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha tenuto questa mattina una riunione con il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi, il sindaco di Mattinata Michele Prencipe, il commissario prefettizio del Comune di Monte Sant’angelo Alberto Monno e con i rappresentanti sindacali di CGIL, CISL e UIL per discutere della vicenda Sangalli Vetro.

“Oggi insieme ai sindacati e ai sindaci – ha detto Emiliano al termine dell’incontro –  abbiamo deciso di richiedere la convocazione del tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico”.

“Stiamo seguendo la vicenda della Sangalli Vetro con grandissima attenzione – ha ribadito il presidente – si tratta di uno stabilimento moderno e ancora competitivo. Intendiamo percorrere tutte le strade che possano condurre a manifestazioni di interesse concrete. Come è noto abbiamo avviato da tempo, assieme al governo, le ricerche per individuare realtà interessate all’acquisto dell’intero stabilimento. Per questo il raccordo tra i vari livelli è fondamentale”.


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