Da un po’di giorni il quotidiano online valleditrianews.it e anche l’altra testata telematica extramagazine.eu si occupano di quello che è un problema. Rispetto al quale, dire che non esista è un esercizio pericoloso di sottovalutazione. La questione riguarda l’appalto del servizio rifiuti del Comune di Martina Franca (capofila dell’ambito ottimale che annovera alcuni Comuni del tarantino) assegnato provvisoriamente: un appalto da 94 milioni di euro. Le aziende concorrenti dovevano presentare una fidejussione superiore ai quattro milioni di euro. Chi ha vinto la gara ha presentato una fidejussione di un organismo non titolato (perché lo dice la Banca d’Italia) a farlo. Salva la buona fede di tutti, che è tale fino a prova del contrario, si tratta di un errore clamoroso, si ritiene qui: la fidejussione non deve essere valutata a posteriori ma deve essere requisito preliminare per potere poi concorrere. Una procedura condotta in un modo del genere, riteniamo qui, apre potenzialmente quanto pericolosamente la strada a ricorsi e dunque a perdite di tempo nell’assegnazione di quell’appalto che nel territorio serve rinnovare come serve l’aria. Si consideri infatti che a Martina Franca è in corso il tredicesimo anno di proroga dell’appalto assegnato nel 1993. Però, la risposta giunta dal Comune di Martina Franca a chi, delle testate online sopra citate, si è occupato approfonditamente della questione, è più o meno quella secondo cui la procedura è ok. Sarà. Intanto esprime preoccupazioni anche un altro organismo cittadino, Martina in movimento. Di seguito il testo della lettera inviata al sindaco e all’assessore all’Ambiente del Comune di Martina Franca:
Gli attivisti del meetup amici di Beppe Grillo – Martina Franca (Martina in movimento) manifestano profonda preoccupazione circa il possibile rallentamento della procedura di gara per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, nuovo servizio che la comunità attende da molto tempo e che avrà durata di sette anni.
Una possibile situazione di incertezza procedimentale suscita in noi due preoccupazioni concrete: la prima riguarda la possibilità di ricorsi giurisdizionali al Tar competente che esporrebbero, di fatto, codesta amministrazione al pericolo di dover coprire eventuali costi aggiuntivi con le risorse economiche della collettività;
la seconda, invece, è la possibilità concreta del perpetuarsi dello stato attuale di cose, rispetto a un servizio criticabile in riferimento specifico all’utilizzo di cassonetti obsoleti e fatiscenti e in gran parte dei casi senza copertura (vuoi per assenza di coperchio o per mancato funzionamento del relativo meccanismo), causa inequivocabile di numerosi episodi di spargimento di rifiuti nelle vicinanze degli stessi, ma anche causa di appesantimento della massa dei rifiuti in caso di pioggia con conseguente aggravio delle spese di smaltimento sempre a carico delle finanze pubbliche.
Gli scriventi confidano che l’attuale amministrazione metta in atto tutte le azioni possibili al fine di scongiurare quanto su detto e di operare in completa trasparenza comunicando alla cittadinanza la reale situazione in merito alla procedura di evidenza pubblica in corso, perché da essa dipenderà non solo la qualità del servizio fornito, ma altresì il costo delle tariffe del servizio stesso.
Infine si chiede che la fascia oraria di conferimento di rifiuti, sia anticipata alle ore 16.00 per ridurre i disagi dovuti all’arrivo dell’inverno e all’accorciamento della giornata solare.