Di seguito il testo dell’interrogazione:
AL MINISTRO DELLA SALUTE
Per sapere – premesso che:
– si apprende da notizie di stampa (La Gazzetta del Mezzogiorno – ed. Taranto – dell’8 novembre 2015) che sarebbe giunta a conclusione una inchiesta della Procura di Taranto sui ‘Piani di acquisto delle prestazioni da privati’ adottati dalla Asl di Taranto nel 2011 e nel 2012;
– Secondo l’accusa, la Asl nel ripartire tra le singole case di cura operanti nel territorio di Taranto le risorse finanziarie rivenienti dal fondo regionale, avrebbe adottato criteri difformi ed in contrasto rispetto ai dettami della Regione Puglia, così favorendo (sempre secondo l’accusa) alcune strutture private rispetto ad altre;
– In particolare, si legge nell’articolo di stampa, secondo l’accusa, i vertici della Asl abusando dei poteri derivanti dal loro ufficio, avrebbero adottato due delibere, una nel 2011 una nel 2012, riguardanti il piano di acquisto delle prestazioni erogabili in regime di ricovero presso le case di cura accreditate, adottando criteri difformi da quelli dettati dalla Regione e procurando un vantaggio ad alcune case di cura a danno di altre;
– La somma che annualmente viene ripartita dalla Asl si aggira intorno ai 70 milioni di euro e stando a quanto verificato dagli inquirenti, alcune strutture avrebbero ricevuto un danno anche superiore ai 500mila euro dalla ‘nuova’ ripartizione effettuata dalla Asl nel 2011 e nel 2012;
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– Al netto dell’inchiesta penale e del suo corso, se il Ministro non ritenga di dover accertare con atti ispettivi nei confronti della Regione Puglia e delle sue strutture, se ciò che si riporta in premessa corrisponda al vero e, se si, se non ritenga di dover accertare l’eventuale danno erariale provocato da inevitabili contenziosi derivanti dagli atti della Asl enunciati in premessa”.
ON. GIANFRANCO CHIARELLI
ON. ROCCO PALESE