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Parigi: l’italiana Valeria Solesin è fra le vittime. La Farnesina conferma. L’ambasciatore in visita alla camera ardente La studentessa veneta è morta nell'attentato al Bataclan, venerdì sera. Il padre: l'ho appreso dal suo fidanzato. Conferma dal sindaco di Venezia

valeria solesin
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Nel pomeriggio, anche l’ufficialità da parte del nostro ministero degli Esteri. La ventottenne Valeria Solesin è morta, è fra le vittime degli attentati di Parigi. La conferma tragica è arrivata anche dal padre, si è praticamente avuta all’alba e all’agenzia Agi lo ha comunicato anche il padre di Andrea Ravagni, il fidanzato della 28enne studentessa veneta. In tarda mattinata anche il sindaco di Venezia, Brugnaro, ha ulteriormente confermato il decesso.

Lo aveva anticipato Il Gazzettino, poi ripreso dal Mattino, mentre il ministero degli Esteri parlava, all’alba, di verifiche ancora in corso. Lo stesso papù di Valeria conferma che non ci sono notizie ufficiali dalla Farnesina ma del decesso della figlia “già venerdì” è convinto per averne parlato con il fidanzato e altri amici. Peraltro in mattinata, l’ambasciatore italiano nella capitale francese è in visita alla camera ardente, per una verifica.

(foto: fonte la rete)

Di seguito un comunicato diffuso da Taddeo Albanese, segretario generale Ugl:

Se ieri è stato il giorno del dolore, oggi è il giorno della riflessione. Noi tutti dell’Ugl siamo vicini con commozione ai familiari della nostra connazionale Valeria Solesin, delle vittime e dei feriti innocenti, e al popolo francese in questi giorni tremendi. Lo siamo non con retorica, ma con il cuore e i nostri pensieri che da quel tragico venerdì 13 novembre sono rivolti a loro.

Noi sindacalisti sappiamo bene qual è il valore del termine “difendere”, da sempre proteggiamo il contratto di lavoro, e lo stesso lavoratore. Oggi ci uniamo a tutti coloro che vogliono preservare i nostri cari, la libertà, la pace, la nostra cultura. Gli assassini e i loro mandanti vogliono distruggere tutto quello in cui crediamo per imporre terrore e disperazione. A questo diciamo no, le donne e gli uomini dell’Ugl che in queste ore ho incontrato non cambieranno il loro modo di lavorare e di vivere.

Chiediamo anche allo Stato italiano scelte coraggiose nella difesa della nostra Nazione e della nostra Europa, di tutti i cittadini e di chi, pur non essendoci nato, nell’Unione Europea vive e lavora in pace.

Con la scrittrice Oriana Fallaci, che ho avuto l’onore di conoscere personalmente, condivido la sua terra di nascita e il suo pensiero. Guardando Parigi terrorizzata, in guerra, mi è venuto in mente un passo di Inshiallah: “È la molla della vita, il coraggio. Accendemmo il fuoco perché avemmo il coraggio. Uscimmo dalle caverne e piantammo il primo seme perché avemmo coraggio. Ci gettammo in acqua e poi in cielo perché avemmo coraggio. Inventammo le parole e i numeri, affrontammo le fatiche del pensiero, perché avemmo coraggio”. Adesso, forse come mai dal dopoguerra ad oggi, il nostro coraggio ci serve tutto.


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