Nel pomeriggio: Salah Abdeslam, secondo suoi amici, è a Bruxelles e cerca sostegni per fuggire in Siria. Si tratta dell’unico terrorista ancora in libertà fra quelli che hanno compiuto la strage di Parigi il 13 novembre. Sarebbe uno dei due ricercati (in possesso di una bomba) dalla polizia.
“Da stanotte non è possibile”. Non è possibile una vita normale. La professionista barese, vive al pari del milione di abitanti della capitale belga una giornata allucinante, quella della massima allerta per minaccia imminente di atti terroristici. Già da ieri sera, in centro, c’erano le camionette dell’esercito, poi è arrivato il blocco praticamente di tutto. Negozi chiusi, cinema pure, il municipio consiglia ai titolari di bar e ristoranti la chiusura, sospeso il campionato, non circolano i mezzi pubblici. La paura di un attentato è ai massimi livelli, per l’appunto. Il quartiere di Molenbeek è stato setacciato praticamente casa per casa. Insomma una capitale spettrale, E in centro? “La zona era già pedonale prima, non ci si può arrivare neanche con i mezzi, con i negozi chiusi cosa ci si va a fare?”.
Nel quartiere in cui vive la donna, zona di negozi, c’è comunque gente in giro, anche se “nella via principale non mi sono affacciata, è comunque allerta. Qui vorremmo tutti continuare a fare la nostra vita normale. Da stanotte, di fatto, non è possibile. Speriamo ci mandino al lavoro lunedì. Dicono che è fino a domani mattina. Ma per esempio, se li abbiano presi tutti i ricercati, come fanno a saperlo?”. Paura collettiva, quella di Bruxelles, e anche la sgradevole sensazione di avere passato una giornata pressoché inutile. Senza potere fare nulla. Bloccati. “Con tutto chiuso che vuoi fare?”
(foto: fonte en.wikipedia.org)
