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Martina Franca: piazza degli arrosti. La notte fonda del decoro In pieno centro storico, dove per un film di Lina Wertmüller che aveva riadattato una piazza ci furono polemiche. Ora tutto è ammesso

martina franca piazza degli arrosti

martina franca piazza degli arrostiIn questo finesettimana, a Martina Franca, è in corso una manifestazione. Richiama un sacco di persone, non poche delle quali si dicono contente dell’andamento delle cose, molte altre delle quali stanno inondando social network e alcune, o tante, redazioni (almeno la nostra, di sicuro) di proteste. Forestieri che promettono di non mettere più piede a Martina Franca, gente che protesta per la disorganizzazione e via discorrendo.

Questo, però, è troppo. Ed è troppo perché tale manifestazione è stata inserita nella programmazione culturale di novembre del Comune di Martina Franca. Piazza XX Settembre, se non la più importante la seconda, piazza di Martina Franca, diventa Piazza degli arrosti, in virtù (o a causa) di uno striscione che, facendolo valutare a campione da alcune persone, di Martina Franca e di altre località, se n’è ricavata, quale considerazione più gentile e riferibile, “orrore”. Ad altri, naturalmente, sembrerà meraviglioso. Qua no. Qua è considerato un oltraggio, soprattutto perché, va ribadito, quella manifestazione è nella programmazione culturale della città.

In piazza XX Settembre si arrostiscono würstel, patatine, è una specie di rosticceria-carnezzeria a cielo aperto e chissà in quali condizioni di sicurezza, in questo finesettimana. Piazza XX Settembre, intitolata a una data storica per l’Italia, 20 settembre 1870, breccia di Porta Pia (non si pretende che lo sappia l’organizzatore, ma chi gestisce la cosa pubblica sì) è diventata piazza degli arrosti. E tutto ciò finisce nella programmazione culturale di una città. A parte le considerazioni sull’ipotesi che quello striscione sia regolare o abusivo, va detto che questa per Martina Franca non è una manifestazione da programmazione culturale. Questa, qui, è considerata la notte della cultura. Un’altra piazza del centro storico martinese ospitò le riprese del film girato da Lina Wertmüller che aveva organizzato quella piazza come fosse Napoli. Ci furono polemiche perché il centro storico di Martina Franca perdeva la sua connotazione e bla bla vari. Nei confronti di una artista. Adesso tocca tenersi piazza degli arrosti, e rimanere pure zitti? Non esiste. Altro che programmazione culturale: questa cosa è stata la notte della cultura. E soprattutto del decoro. Laddove per notte del decoro non si parla di celebrazioni notturne tipo notte bianca, ma di autentico buio pesto. Notte nera, nerissima. Notte fonda.

Conoscendo il parere, di tipo personale, dell’assessore alla Cultura del Comune di Martina Franca, la cosa che gli si può contestare è quella di non avere puntato i piedi come avrebbe dovuto, per tutelare determinate condizioni qualitative e di rispetto dei luoghi. Ma chi ha dato il benestare a questa roba, tolga immediatamente il disturbo dall’amministrazione pubblica locale. Tolga il disturbo. Sindaco per primo, per avere consentito e sposato questo oltraggio, per avere consentito che si transennassero le strade negli orari di uscita da scuola dei bambini con l’impossibilità per i genitori di andare a prenderli. Se la vada a fare a casa sua, piazza degli arrosti, il sindaco di Martina Franca.

Agostino Quero

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