I familiari di Angelo Marotta, morto sul lavoro a Martina Franca il 31 ottobre di dieci anni fa, sono a Roma nell’ambito di manifestazioni riguardanti la sicurezza dei lavoratori. Sono stati ricevuti dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dalla presidente della Camera, Laura Boldrini.
Di seguito un comunicato diffuso dai carabinieri:
Trentadue ditte controllate, oltre 11.000 € di sanzioni amministrative elevate ai danni di 5 ditte, 9 persone sono state deferite in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria, 113 i lavoratori identificati di cui 6 lavoratori in nero scoperti, di cui 2 stranieri.
Questo il bilancio di due settimane di controlli straordinari, disposti dal Comando Provinciale con la collaborazione del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, in materia di contrasto allo sfruttamento illecito della manodopera in nero e ad accertare la corretta applicazione delle normative sulla tutela della salute dei lavoratori e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Gli obiettivi principali sono stati i cantieri edili, dove è più facile, a causa dei rischi insiti nella tipologia di lavoro, che accadano incidenti. Ma l’attenzione è stata rivolta anche ad attività commerciali e imprese di lavorazione di tipo industriale.
La maggior parte delle violazioni riscontrate hanno riguardato la sicurezza negli ambienti di lavoro, in particolare l’omessa predisposizione della cassetta di pronto soccorso obbligatoria, l’omessa installazione delle protezioni obbligatorie, l’omessa sorveglianza sanitaria, l’omessa predisposizione di protezioni “alta quota” (per i lavori eseguiti su impalcature).
All’interno di un’attività commerciale, gestita da un cittadino di origine asiatica, è stata riscontrata la presenza di numerose telecamere di controllo istallate senza l’accordo previsto con le rappresentanze sindacali, nonché la presenza di un lavoratore in nero e la violazione di più norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Durante il controllo a una lavanderia industriale si è proceduto al sequestro dell’area poiché è stato accertato che le macchine operatrici sversavano le acque prodotte direttamente nel sistema fognario.
Infine durante il controllo a un cantiere edile ditta a San Vito dei Normanni (Br) è stata riscontrato che la ditta non aveva predisposto le protezioni di sicurezza del solaio dell’impalcatura con evidenti rischi anche per i cittadini.