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Ilva: decreto legge per accelerare la cessione, si va verso l’asta pubblica degli impianti Il vincitore sarà scelto entro il 30 giugno, potrà proporre un progetto di risanamento ambientale per Taranto. Per la transizione e fare fronte ai problemi di liquidità, stanziamento di 300 milioni di euro. Fim-Cisl: bene iniziare a fissare date ma senza passi concreti di rinvio in rinvio la situazione di logora inesorabilmente

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Trecento milioni di euro per l’immediato, per favorire la transizione, per fare fronte ai problemi di liquidità. Stanziamento deciso dal governo che, nella riunione del Consiglio dei ministri, ha approvato il decreto legge sulla cessione a terzi dell’Ilva.

Il 30 giugno 2016, dice il ministro Federica Guidi, sarà il termine entro il quale scegliere l’aggiudicatario degli asset del gruppo Ilva. Bisogna accelerare riguardo alle prospettive di rilancio, aggiunge il ministro che sottolinea la bontà del progetto industriale quale discriminante per la scelta di chi acquisirà l’Ilva. Il nuovo titolare potrà proporre un suo piano ambientale per Taranto e questo è il motivo per il quale si è deciso di prorogare dal 4 agosto al 31 dicembre dell’anno prossimo il termine per l’adeguamento alle prescrizioni necessarie all’Aia, autorizzazione integrata ambientale.

L’accelerata del governo verso la vendita risiede anche nella decisione di un tribunale svizzero che causa il mancato rientro in Italia di 1,2 miliardi di euro sequestrati alla famiglia Riva: nelle intenzioni dell’esecutivo c’era quella di utilizzare quei soldi per ammodernamento e risanamento. Ma non è arrivato un euro.

Di seguito in formato pdf la dichiarazione di Marco Bentivogli, segretario nazionale Fim-Cisl:

ILVA-Bentivogli-intervenire subito-basta rinvii


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