Di Nino Sangerardi:
Bisogna fare appello. E’ la decisione presa da presidente e assessori della Regione Puglia. A fronte della sentenza emessa dal Tribunale di Roma.
Al centro della lite giudiziaria una polizza fideiussioria. Pochi passi indietro nel tempo.
Starfin spa, oggi Finurora spa con sede a Roma, sottoscrive con Mediterranea Associazione per lo Sviluppo Locale (in seguito Mediterranea) il contratto di fideiussione, su importo di 5.707.080,00 euro, nei confronti della Regione Puglia.
Trattasi della garanzia in merito al finanziamento complessivo di euro 20.398.800,00 stanziato dalla Regione in favore di Mediterranea.
Per fare? Attività formativa in 89 corsi destinati a lavoratori ex CCR di Bari.
Successivamente gli Uffici regionali invitano Mediterranea a sborsare i 5.707.080,00 euro, formalizzando la domanda di “… incasso del denaro garantito dalla fideiussione”.
Finurora spa contesta alla Regione la richiesta di pagamento. Motivo? Il mancato adempimento contabile da parte di Mediterranea.
Inoltre cita in giudizio sia la Regione sia Mediterranea. E chiede ai giudici quanto segue: dichiarare la tardività dell’escussione della polizza da parte della Regione rispetto alla scadenza; e proclamare la Regione decaduta dalla garanzia fideiussioria per non aver comunicato a Finurora spa, nel termine di 3 giorni dalla conoscenza del fatto, ogni inadempienza di Mediterranea.
Gli avvocati della Regione rigettano le pretese della società romana. Quelli di Mediterranea avversano le pretese di Regione e Finurora spa.
Il Tribunale civile di Roma sostiene che “la Regione ha tardivamente escusso la garanzia di cui era beneficiaria stipulata tra Starfin spa e Mediterranea Associazione per lo sviluppo locale”.
Tutto quindi è rimesso ai magistrati della Corte d’Appello romana.
Valore della causa: 6 milioni e più di euro.