Gesù, stando al vangelo, il 13 gennaio non solo è nato ma tra poco fa pure il miracolo delle nozze di Cana. Insomma è cresciutello.
Però a Martina Franca, 13 gennaio 2014, sera tarda, sembra che Gesù non sia ancora nato. Eppure hanno anche fatto una manifestazione “Gesù nasce a Martina Franca”. Forse volevano dire che nasce dopo.
Sarcasmo a parte, domandina al sindaco che naturalmente non risponderà: a casa sua l’albero di Natale, come ovunque, è stato smontato? Se no, problemi suoi. Ma non può pretendere che una città si adegui agli usi di casa sua. Se sì, perché a casa sua sì e in città no? Chi paga lo spreco di queste luci natalizie che una settimana dopo la fine del periodo di festa sono ancora lì? Il sindaco ha anche motivato la Tares fatta di conti sballati e non del tutto chiari, anche come tributo per i servizi indivisibili, come la pubblica illuminazione. Li pagano tutti i cittadini. Ecco, questo ritardo nello smontare l’illuminazione natalizia è pagato da tutti i cittadini. Un lassismo che non è accettabile, tanto meno lo è se viene da un’organizzazione guidata da chi si era proposto perché doveva dare efficienza alla macchina amministrativa. Come no. E tanto meno se viene da chi ha chiesto ad altri (vedi il caso degli stipendi ai dirigenti) di verificare eventuali danni, anche di immagine, all’ente. E questo cos’è, se non un bel colpettino all’immagine della città al cospetto di gente che viene da fuori e verifica una disorganizzazione così? Insomma, ce la facciamo per Pasqua, sindaco?