Di seguito un comunicato diffuso da Giovanni Ricci, coordinatore provinciale Fds-Taranto, e Simone Andrisani, segretario Uds-Taranto e, a seguire, il documento presentato alla Provincia di Taranto:
La Federazione degli Studenti e l’Unione degli Studenti si mobiliteranno in data giovedì 17 Dicembre 2015, insieme alla collettività scolastica tarantina, per rivendicare una scuola che permetta agli studenti, ai docenti e a tutto il personale scolastico di svolgere un’attività didattica dignitosa, che dia agli studenti gli strumenti per costruire il loro futuro.
E non da poco ribadiamo questo concetto. Lo facevamo già il 27 Novembre 2014, quando la nostra proposta per una scuola democratica e del progresso veniva volgarmente snobbata dal presidente della Provincia. Ad un anno le cose non sono cambiate. Le scuole tarantine riversano sempre nella stessa ed instabile situazione ai limiti della sopportabilità e della sicurezza.
E se non è abbastanza quello che denunciavamo già l’anno scorso a questo si aggiunge un nuovo dicembre passato, da moltissimi studenti tarantini, al freddo. Termosifoni spenti, acqua dal soffitto e dalle finestre, mancanza di norme di sicurezza e un’altra lunga lista di inadeguatezze che allontanano la scuola tarantina dagli standard europei e dal diritto allo studio sancito dalla nostra Carta Costituzionale.
Pertanto, il 17 Dicembre, scenderemo in piazza non solo a pretendere i nostri diritti di cittadini e studenti. Ritorneremo a proporre “ReseTaranto”, quel progetto, frutto concreto degli studenti tarantini, che può essere un punto di partenza per il miglioramento e il progresso della scuola tarantina. Semplicemente, questa volta, non saremo in pochi.
Oggi siamo tanto propositivi quanto stufi di una classe dirigente che ignora i bisogni dei cittadini del futuro.
Per questo, non più solo FdS, ma anche UdS unirà tutti gli studenti tarantini in una mobilitazione che partirà dalle 9.00 in Piazza della Vittoria per arrivare in Provincia, dove, allestito un sit-in studentesco, pretenderemo di essere accolti dignitosamente, ascoltati e degnati di una risposta articolata, VERA e che soddisfi le esigenze di quella parte di Taranto dove sono vive alcune delle poche chance di questa città di risorgere dalle sue ceneri:brama di cultura, voglia di un futuro migliore, voglia di progresso. Questo è ciò che vogliono gli studenti tarantini.
“Poca favilla gran fiamma seconda”, diceva Dante. Siamo pronti a fare scintille.
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i studenti ci sentiamo onorati e fieri di poter e voler esprimere la nostra visione delle cose: a nostro parere, serve in un’azione più a lungo raggio, un cambiamento radicale che ascolti tutte le voci della scuola in un progetto culturale ed istituzionale più ampio.
Per presentare in maniera organica il nostro progetto, esso è stato diviso in tre fasi: consultazione, discussione e concretizzazione.
– Consultazione: Nella prima fase del progetto riteniamo che sia necessario lavorare su due fronti. Il primo riguarda le istituzioni ed enti preposti affinché facciano una valutazione dettagliata delle condizioni delle scuole tarantine, analizzando le effettive possibilità e necessità della scuola in terra jonica. Il secondo invece richiederebbe l’apertura di una consultazione a tutti i livelli su quella che è la condizione della scuola tarantina, lasciando a tutte le voci della medesima (rappresentanti d’istituto, dei docenti e degli studenti, consigli d’istituto, sindacati, movimenti ecc.) la possibilità di esprimere le proprie criticità e necessità. Utile sarebbe anche il confronto fra modelli scolastici interni ed esterni dal nostro per confrontarli in maniera costruttiva.
– Discussione: Conseguenza logica della fase precedente, sarebbe auspicabile aprire un tavolo di discussione sulla base dei risultati acquisiti. Con la mediazione delle istituzioni, gli incontri tra le diverse anime della scuola servirebbero a chiarire quali siano i percorsi da avviare per delineare una comune risoluzione, per quanto possibile, dei problemi inerenti alla scuola.
– Concretizzazione: Nella terza parte del progetto chiediamo una effettiva concretizzazione delle proposte e delle istanze elaborate nelle precedenti fasi. Capiamo chiaramente che la sola Provincia non potrà farsi carico di tutto. Per questo è molto importante chiarire che, qualora le istanze riguardassero livelli superiori a quelli locali, sarà necessario produrre in maniera compatta una proposta di tutti gli organi istituzionali. La scuola tarantina deve essere compatta se vuole salvare se stessa e il futuro di questa città.
Noi, studenti tarantini abbiamo già le idee chiare. Taranto ha le potenzialità per uscire dalla sua palude e molti sono gli esempi di ” vera buona scuola” presenti sul territorio. Il Liceo Ginnasio Statale “Aristosseno” è secondo noi un modello sotto diversi punti di vista. La scuola è stata capace di sfruttare le risorse per incentivare una didattica digitale innovativa ed un sistema di apprendimento nuovo. Un “sistema scuola” avanzato, che nonostante le sue “pecche”, molte delle quali attribuibili a capitoli di spesa non della scuola (la medesima, ad esempio, è dotata di utilissimi ed avanzati strumenti didattici ma le finestre e i servizi igienici sono usurati se non pericolosi), è un fiore all’occhiello per quanto riguarda la didattica, gli standard e i progetti prodotti dal Liceo. Allo stesso modo sono un vanto i progetti dell’ ITISS “Righi”, o la struttura dei nuovi licei di Mottola e Massafra. Ad essi si oppone l’ormai annosa questione come quella della sede storica del Liceo “Archita” di Taranto, già scuola di Aldo Moro e archivio storico della città che, a causa di una gestione precaria e approssimativa, crolla sotto l’acqua, simbolo della condizione culturale di Taranto; l’Istituto Alberghiero di Pulsano non solo non è dotato di una sede, ma è addirittura nelle condizioni di non poter erogare il servizio o, nel fortuito caso ciò fosse possibile, esso avviene in maniera pericolosa e frammentaria. Questa è la Taranto da cambiare, un cambiamento per troppo tempo atteso. Da costruire insieme.
Saremo lieti di confrontare le nostre proposte con le Istituzioni nel tempo. Partendo da valori come quelli democratici e costituzionali, la Federazione degli Studenti e l’Unione degli Studenti non si tireranno indietro alle prossime occasioni di confronto, cambiamento e miglioramento.
Grati per la vostra attenzione, porgiamo i più distinti saluti.