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Xylella: Minervini, o siamo in un fantaecothriller o c’è qualcosa che non funziona in Italia Il consigliere regionale pugliese interviene a proposito della "sconvilgente" inchiesta di Lecce e, a proposito delle ipotesi di cosa non funzioni, dice "o la magistratura o tutto il resto"

ulivo salento

Guglielmo Minervini, consigliere regionale della Puglia, interviene sul caso xylella. Dopo migliaia di alberi abbattuti o da abbattere, l’indagine della procura di Lecce cambia totalmente le carte in tavola, in una vicenda in cui l’unica cosa chiara è l’incertezza. Di seguito l’intervento di Minervini:

Come la mettiamo?

Secondo la sconvolgente indagine della Procura di Lecce,
– chi ha detto che la Xylella sia la Xylella? Potrebbe essere altro batterio ancora da individuare,
– è forte il sospetto che il batterio sia stato introdotto per imperizia da alcuni scienziati durante un convegno scientifico tenutosi, anni fa, a Valenzano,
– e, comunque, le eradicazioni non servono a nulla, anzi possono essere dannose.

Con un fascicolo vengono cestinati, in un solo blocco, il Piano di Eradicazione di Silletti, le disposizioni del Ministero dell’Agricoltura, le direttive europee, le ricostruzioni correnti della comunità scientifica.

O siamo in uno straordinario ecofantathriller (che bisogna farci immediatamente un film!!), oppure c’è qualcosa che non funziona nel nostro paese.
Bisogna decidere cosa: se la magistratura o tutto il resto.


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