Di Mauro Mari
Meglio mettere i passi quando il punto d’appoggio è certo. Ovvero meglio due mesi di attesa in più, ma poi agire con atti dal forte fondamento giuridico.
Questo il senso delle parole del sindaco di Martina Franca, Franco Ancona, in merito al lungo periodo di verifica delle due imprese concorrenti, Sieco e Tradeco, che ha bloccato per mesi l’iter di aggiudicazione del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti.
Come noto, le prime due imprese individuate dalla preventiva verifica dell’apposita commissione, sono poi risultate non idonee per questioni legate alla fideiussione (la Sieco) e alle regolari contribuzioni previdenziali (la Tradeco, attuale). Entrambe quasi certamente ricorreranno al TAR,
Ora alla commissione non resta che effettuare lo screaning della terza ed eventualmente della quarta in graduatoria: si tratta della Impresa Giancarlo Sangalli di Monza e la Monteco srl di Lecce. Accertati gli incartamenti, l’inizio del nuovo servizio di raccolta avverrebbe 35 giorni dopo l’aggiudicazione della gara.
Proprio la Sangalli nel gennaio 2014 è finita al centro del processo Clean City, che ha poi accertato un giro di tangenti negli appalti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani a Monza. Il titolare Giorgio Sangalli, e i tre figli Giorgio, Patrizia e Daniela hanno patteggiato pene tra i tre e i quattro anni, per un sequestro complessivo di beni per circa 10 milioni di euro. Non un biglietto da visita esaltante per quella che, se dovesse risultare con tutte le carte in regola, si aggiudicherà un appalto del valore di un centinaio di milioni di euro.