Per la riapertura al traffico della strada statale 172 fra Martina Franca e Locorotondo non è escluso che debbano passare anche tre mesi. Almeno.
I tempi tecnici sono quelli emergenti dal vertice di ieri alla Regione Puglia. L’Anas punterà a chiedere un riesame della situazione alla magistratura di Taranto che ha disposto il sequestro (senza facoltà d’uso) del tratto stradale. L’ente titolare della strada mira all’effettuazione di lavori di messa in sicurezza, delimitando con blocchi di cemento il tratto strettamente gravato da sequestro (circa trecento metri, una corsia) che in poche settimane consentirebbero la riapertura al traffico, cosa di cui è convinto l’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Giannini. “La riapriremo in poche settimane”, dice. Tutto ciò, fermo restando che il problema all’origine è quello del depuratore di Martina Franca. Stamattina il sindaco di Martina Franca dal prefetto di Taranto per una valutazione della situazione e a Martina Franca, vertice fra Comuni, dirigenti scolastici ed enti interessati, per trovare una soluzione ai disagi nel trasporto scolastico: proposta delle ferrovie sud-est, tutti in treno fra Locorotondo e Martina Franca.
Tre mesi almeno e, secondo i bene informati, non c’è da essere ottimisti. Chiaro perché bisognava provare in ogni modo a evitare il sequestro della strada? Chiaro perché il sindaco di Martina Franca aveva questo dovere, ancora prima di questa possibilità? Il danno che va prospettandosi, anzi concretizzandosi, è incalcolabile.
Agostino Quero