Di seguito un comunicato diffuso dal Comune di Martina Franca:
Nelle primissime ore della mattinata (25 febbraio) la Giunta Comunale si è riunita per valutare lo stato attuale della situazione in relazione ai decreti di sequestro, effettuati dalla Procura della Repubblica di Taranto, che hanno riguardato, rispettivamente, il depuratore delle acque reflue e il ricapito finale gestiti dall’Aqp, nonché un tratto della SS 172 (Martina – Locorotondo) gestita dall’Anas spa.
A seguito della riunione di Giunta, il Sindaco, Franco Ancona, e l’Assessore ai Lavori Pubblici, Gianfranco Palmisano, si sono recati a Bari per incontrare l’assessore regionale Gianni Giannini, i rappresentanti di ANAS, e la dott.ssa Valenzano, sub commissario nominato da Emiliano per la gestione del recapito finale del depuratore. Era presente anche il Consigliere Regionale, Donato Pentassuglia.
Obiettivo dell’incontro, fortemente voluto dal primo cittadino, era valutare lo stato del procedimento a seguito dell’udienza di riesame che si sarebbe dovuta svolgere lo scorso 24 febbraio e che poi è stata rinviata sciaguratamente al 2 marzo prossimo per formalismi procedimentali (difetto di notifica). Una udienza da cui si attendeva una dissequestro imminente della strada statale la cui non percorribilità sta provocando disagi di viabilità e ingenti danni alla economia locale, come documentato dalle giuste prese di posizioni di numerose organizzazioni, come l’Ance e Confindustria e di migliaia di cittadini.
Con molto disappunto l’Amministrazione comunale ha appreso che l’annunciata richiesta di dissequestro della strada da parte di ANAS al Pubblico Ministero non è ancora stata formalizzata.
Poiché tale condotta risulta, ad oggi, dilatoria, il Comune di Martina Franca, in sintonia con la Regione Puglia, ha diffidato ANAS a procedere alla tempestiva richiesta e alla ricerca di una iniziativa da presentare al Pubblico Ministero per addivenire ad una rapida soluzione.
Diversamente, in accordo con l’Ente regionale, l’Amministrazione comunale è pronta a presentare una propria istanza per ottenere il dissequestro, l’effettuazione delle prove e le relative opere di messa in sicurezza.
In questa sciagurata situazione (come tale ha definito proprio l’amminsitrazione comunale di Martina Franca) è forse la prima cosa apprezzabile da parte del Comune di Martina Franca. Chi è responsabile del rinvio di ieri ne deve pagare le conseguenze perché il danno che grava su un intero territorio è incalcolabile. Fermo restando che ci sono anche i ritardi di prima, di cui il sindaco di Martina Franca, qui, è ritenuto responsabile per non avere provato ad evitare un sequestro della strada, di fatto, annunciato. Proprio per questo, le opere di messa in sicurezza, al magistrato, andavano fatte percepire prima del sequestro, come da qui si va dicendo ormai da due settimane.
Chiarisci in che cosa consisterebbe la responsabilità del sindaco di Martina Franca. Chiarisci a quali ritardi si fa riferimento. Chiarisci in che senso il sequestro della strada era annunciato.
Grazie per il suo intervento. E per lo stile. Notevole, proprio. Poi: rilegga e trova tutto. Come in molti lo hanno trovato. Capisco la rabbia perché siamo andati a pestare determinati piedi ma magari obnubila un po’. Comunque: il sequestro era annunciato perché, il giorno del sequestro del depuratore, di comunicati ne uscirono due, il secondo dei quali faceva specifico riferimento ai problemi strutturali della strada. Da qui, venne anche chiesto un parere al sindaco, riguardo al depuratore e riguardo alla strada. Stiamo ancora aspettando. Un sindaco che fa passare giorni senza fare nulla, il nulla del nulla, in termini concreti, per evitare che quella strada sia sottoposta a un, più che intuibile, altro provvedimento della magistratura, per me, ha responsabilità. Molto molto gravi. La strada è chiusa, penso, anche perché il sindaco di Martina Franca non ha provato, in quei giorni successivi al sequestro del depuratore, a “salvare” la strada. Sono cose scritte, e riscritte,e riscritte, e riscritte, da due settimane in qua. Ovvero: quando lei chiede chiarezza agli altri si prepari. Altrimenti, poi, fa queste figure e le fa fare pure a quel poveretto di sindaco che si ritrova buttate addosso una volta ancora, tutte queste considerazioni. Mica gli fa del bene, così. Eh. (agostino quero)
La risposta, mi dispiace, resta oscura quanto il commento al comunicato. Ripeto, mi dispiace. Lasciamo, poi, stare lo stile e altre preoccupazioni, che non interessano ad alcuno . Comunque grazie per la cortesia.
Grazie per il suo intervento. Resta oscura a lei. Dispiace. Per lei. Buona serata. Lo stile interessa. Qui interessa. (agostino quero)
Dalla sua prima risposta, pare proprio, che di stile non ce ne sia a sufficienza. Anzi. Sembra opportuno che sia il caso di tenere a mente: “24 Sii conciso, cerca di condensare i tuoi pensieri nel minor numero di parole possibile, evitando frasi lunghe — o spezzate da incisi che inevitabilmente confondono il lettore poco attento — affinché il tuo discorso non contribuisca a quell’inquinamento dell’informazione che è certamente (specie quando inutilmente farcito di precisazioni inutili, o almeno non indispensabili) una delle tragedie di questo nostro tempo dominato dal potere dei media.” Dove Eco con la sua ironia ci dice qualcosa. Quest’ultima.. alla sua interpretazione.
Grazie per il suo intervento. Oddio, suo: magari, uno suo, non ce l’ha manco e se ne viene con Umberto Eco. Vede, noi per stile intendiamo una cosa più terraterra, anche: in questo contesto, per il rispetto di tutti verso tutti, non si dà il tu. Una regola comportamentale alla quale teniamo in modo prioritario. Cosa che tutti, ma tutti proprio, rispettano. Poi arriva lei (av’ arr’vat’, direbbero i baresi). Chiarisci… Chiarisci che, ma chi è e come si permette. Si tratta di educazione, ecco. E che dobbiamo fare, tocca parlare anche di questo. Comunque non cambia la sostanza: il sindaco di Martina Franca, di cui lei è tifoso, ha sbagliato. Sbagliato. La sostanza è questa: ha perso giorni fondamentali, si ritiene qui. Chiarito per l’ennesima volta questo aspetto, ora tutti noi dobbiamo andare avanti, ok? Lei resti pure a tifare, che è pure commovente per certi aspetti. Buona serata. La prossima volta si prepari meglio però, sui contenuti, proprio. Per evitare brutte figure a se stesso e al sindaco che tanto tifa. Magari vada a prepararsi a Locorotondo, dove il sindaco non si è fatto soltanto travolgere dagli eventi ma si dà da fare per venirne a capo. Senza perdere tempo. Ahia, mi sa che ho toccato un nervo scoperto, no? (agostino quero)
Gli errori, purtroppo, non sono stati commessi nell’ultima settimana quando ormai il danno era stato fatto ma, piuttosto, secondo il mio modesto parere, negli anni precedenti che vanno dal 2004 al 2016. E’ da allora, secondo quello che ho appreso da un articolo pubblicato sul Quotidiano, che si cerca di risolvere, senza successo, il problema di un depuratore pensato per una portata inferiore del 30% rispetto alle necessità. Quello di cui abbiamo bisogno oggi sono solo fatti e non già parole perchè tante parole sono state dette inutilmente in questi 12 anni. Perciò, resto senza parole quando leggo che la CGIL invita, dopo 12 anni, a non prendere decisioni affrettate. C’è da chiedersi quale sia per costoro il concetto di tempo. Purtroppo, in questa vicenda il comune di Martina è costretto a confrontarsi con 2 enti (Anas e acquedotto) che nella loro Bari si disinteressano totalmente delle vicende di questa comunità, come dimostrato dalla mancata presentazione da parte dell’Anas dell’istanza di dissequestro della strada. Questi si disinteressano anche dei provvedimenti della magistratura. Figuratevi che peso possono dare alle istanze di un sindaco. Forse, da anticarolingio, devo ammettere che questi enti si sarebbero mossi solo se ci fosse stato un parlamentare locale, come Caroli, ben inserito a Roma in grado di compromettere la carriera di questi oscuri funzionari. Se l’amministrazione non brilla per comunicazione devo dire che è assordante nella vicenda il silenzio, a livello nazionale, dell’unico parlamentare martinese. Salvo che mi sia sfuggita qualche notizia, allo stato attuale, a Roma sono stati gli altri parlamentari della zona a sottoscrivere interpellanze parlamentari sulla questione 172. Passando al sindaco di Locorotondo non mi sembra che il suo protagonismo mediatico abbia prodotto qualcosa di rilevante. Anzi, devo dire che è penoso il servizio trasmesso da un’altra testata giornalistica in cui alle domande formulategli da una giornalista a me sconosciuta (ha una vaga somiglianza con una ex segretaria di una impresa di pulizie) risponde con una risata sguaiata e poco istituzionale (Sarkozy e la Merkel si limitarono nella vicenda Berlusconi ad un risolino appena accennato). Come ho già detto in un altro intervento i disagi che stanno subendo i nostri vicini termineranno in un lasso di tempo abbastanza breve, mentre quelli causati da un famoso sindaco di Locorotondo che, verso la fine degli anni 90, impedì la costruzione della superstrada perchè amava la valleditria attraversata col calesse, durano da 20 anni e ci accompagneranno ancora per decenni.
Solo un ultimo commento: ancora una volta quando si vogliono chiedere dei chiarimenti , forse un po’ scomodi perché diretti a capire, che si fa; si assiste al tentativo, peraltro mal riuscito, di metterla sul personale. Bene. Screditare, dileggiare, giudicare è tipico di chi non ha argomenti sufficienti e oggettivi con cui rispondere con semplicità. “..ma chi è e come si permette…” Ci mancava il “…Non sa chi sono io…” di rito, in questi casi. Quasi comico. Ma se ci conosciamo da anni? Se ti sei adontato per il perentorio “chiarisci”, me ne duole e ti chiedo scusa per aver colpito delle suscettibilità insospettate. Ma le perentorie affermazioni su delle presunte responsabilità e su un sequestro annunciato, non potevano rimanere senza replica. Meglio fare delle brutte figure come la mia ed essere “tifoso” di questo sindaco che tifare di uno che irride alla città in cui si vive.
Grazie per il suo intervento. Del quale osservo solo, ancora una volta, la grandissima maleducazione nel continuare a dare del tu. Grandissima maleducazione non nei confronti del sottoscritto ma di tutti gli altri lettori che hanno sempre rispettato le regole di questo contesto. Ma come si permette, rispetti gli altri. Poi possiamo parlare di argomenti. Ma venga preparato, non come ora. (agostino quero)
E’ successa la stessa cosa anche a me.
Anch’io avevo nutrito dubbi sulle critiche specifiche mosse al sindaco perché queste, nello specifico, mi sembravano pretestuose.
Anch’io sono stato bollato come fan, anche se su questo stesso sito sono più le critiche che ho espresso alla giunta di tutto il resto.
La massima di Voltaire scritta in alto nel sito mi sa che vale solo se ciò che si scrive non dà molto fastidio.
E mi sa anche che, senza volerlo, siamo entrati in giochi e strategie politiche da cui è meglio uscire.
Io infatti mi ero riproposto di non scrivere più dopo essere stato trattato così male, l’ho fatto solo per esprimerti la mia solidarietà.
Grazie per il suo intervento. Come può notare, pubblichiamo anche le cose che non ci piacciono. Ma difficile vederle, quando non si vogliono vedere. Strategie politiche, giochi: non ci provi neanche, qui, con queste manfrine. Questo è l’unico organo di informazione che ha offerto gratuitamente il banner per promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti a Martina Franca: con l’attuale amministrazione pubblica in carica. Per sostenere una campagna di civiltà. L’unico, gli altri si sono fatti (legittimamente) pagare gli spazi pubblicitari. Una cosa che è agli atti. Ok? In quanto alla vicenda della strada, qui c’è l’orgoglio di avere cercato di raccontare una cosa senza fare gli scendiletto di nessuno. In quanto ai suoi dubbi sulle critiche che lei definisce pretestuose, ne riparleremo quando il Comune di Martina Franca presenterà la proposta tecnica (che solo l’altro ieri ha annunciato) per tentare il dissequestro della strada, con due settimane di ritardo rispetto a quanto criticato da qui. E vedremo se lei poi avrà da dire, toh forse proprio pretestuose non erano, le critiche. Una questione di onestà intellettuale. Buona giornata. (agostino quero)