Abuso d’ufficio, fra i reati contestati. A vario titolo, sono indagati in 36: presidenti del Coni succedutisi negli ultimi trent’anni abbondanti, magistrati di Taranto, Bari e Roma, ufficiali della Guardia di finanza, un dirigente dell’Azienda monopoli di Stato e alcuni avvocati. Il 6 aprile, udienza camerale fissata dal gip di Potenza, Michela Tiziana Petrocelli. Il caso è quello di Martino Scialpi, che vuole gli venga pagato il 13 al totocalcio risalente al novembre 1981. Secondo il Coni, non trovandosi il riscontro di quella giocata, Scialpi non fece mai 13. E il miliardo e mezzo circa di lire, da 34 anni e quattro mesi, a Scialpi non è mai arrivato. Battaglia giudiziaria infinita, con Guglielmo Boccia, legale di Scialpi, da mesi impegnato per non lasciare cadere nel nulla il caso. Ora, l’evoluzione della vicenda è clamorosa.