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La Regione Puglia fa ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge di Stabilità 2016 Per vedere dichiarati illegittimi alcuni articoli

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Di Nino Sangerardi:

“Si va innanzi alla Corte Costituzionale”. E’ la decisione ratificata da presidente e assessori della Giunta regione pugliese. Motivo? Dichiarare illegittimi alcuni articoli della ”Legge di Stabilità 2016, n.2018/2015. Disposizioni per la formazione del Bilancio annuale e pluriennale”, approvata dal Parlamento.
Tra le contestazioni addotte dai vertici politici della Regione c’è la norma che costringe l’ente regionale ad anticipare nel proprio Bilancio ingenti somme di denaro. Per fare?
Realizzare interventi ricadenti nel Programma operativo 2014-2020 senza poter fare affidamento sui rimborsi che dovrebbero provenire dallo Stato e dall’Unione europea.
Mancando gli indennizzi statali e europei i soldi necessari a sostegno delle spese per i progetti comunitari dovranno essere trovate in sacrificio di altre destinazioni.
La conseguenza non di poco conto per la Regione è di stabilire come usare le proprie risorse, e “… addirittura con l’effetto di produrre insanabili criticità finanziarie”.
Secondo la Giunta la riduzione dei finanziamenti in capo al Bilancio regionale determinerebbe la violazione di diversi articoli e comma della Costituzione.
L’impugnazione, nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stata affidata all’avv. prof. Marcello Cecchetti di Firenze, compenso pari a euro 7.612,00.
La Regione si è già opposta, davanti ai Giudici costituzionali, alla Legge di stabilità dell’anno 2015.
Giudizio a tutt’oggi non definito.


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