Qui sembra una cosa semplicemente normale. Dopo cinque settimane era pure ora che venisse presentato qualcosa. Di seguito il comunicato diffuso dall’amministrazione comunale di Martina Franca:
L’Assessore regionale ai Lavori Pubblici, Gianni Giannini, ha fatto pervenire al Comune di Martina Franca l’atto della Procura di Taranto con cui il Pubblico Ministero, dott. Lanfranco Marazia, autorizza “i lavori di messa in sicurezza dell’attuale recapito finale in vista del suo provvisorio utilizzo come scarico di mera emergenza, residuale rispetto al recapito principale costituito dalle costruende trincee drenanti”.
Si registra, dunque, un primo passo significativo verso l’avvio della soluzione del problema del recapito finale la cui gestione è stata affidata dall’Autorità Giudiziaria al Presidente Emiliano che, a sua volta, ha subdelegato l’ingegner Barbara Valenzano, direttore del Dipartimento Mobilità, Qualità Urbana, Opere Pubbliche e Paesaggio della Regione Puglia, la quale aveva il compito di “individuare e porre in opera la soluzione tecnica alternativa all’attuale scarico asservito all’impianto di depurazione delle acque reflue civili di Martina Franca”.
L’Amministrazione comunale auspica che vengano, in breve tempo, anche autorizzati i lavori di messa in sicurezza del tratto di strada sequestrato sulla SS 172 nei pressi dell’inghiottitoio che sta procurando danni socio-economici all’intero territorio, come più volte hanno manifestato a viva voce le comunità della Valle d’Itria, in particolare di Martina Franca e Locorotondo.
Si ricorda che giovedì 17 marzo, alle ore 16.00, è in programma una simbolica marcia – passeggiata che avrà inizio dalla tenda allestita sulla SS 172 fino ad arrivare nei pressi del tratto sequestrato ed interrotto della strada per Locorotondo, insieme anche ai Sindaci dei Comuni della Valle d’Itria.