Il presidente del Consiglio, con la sua intervista in tv al programma “In mezz’ora”, ha parlato di Tempa Rossa. Il caso giudiziario-politico che tiene banco in Italia. Si è detto orgoglioso, Renzi: e lo ha ribadito anche tramite i social network, vedi facebook e twitter. Caso vuole che uno sotto l’altro, ci sono i tweet di Renzi e del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il quale parla di innovazione intelligente, “altro che petrolieri senza futuro”. Tempa Rossa più trivelle, c’è da supporre. Sempre in giornata è giunta una presa di posizione di Piernicola Pedicini, capodelegazione M5S al parlamento europeo e coordinatore della commissione Ambiente e Sanità di quel parlamento.
Di seguito:
Renzi è allo sbando, non sa come difendersi e parla a ruota libera.
Annuncia che querelerà Grillo perché ha detto che sulla vicenda dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata il Pd ‘è colluso e complice ed ha le mani sporche di petrolio e di soldi.
Ma Renzi ha capito che quello che ha detto Grillo non è una supposizione ma lo dice la Procura distrettuale antimafia di Potenza? Ha capito che per traffico di smaltimento illecito di rifiuti, ipotesi di disastro ambientale e reati di concussione e corruzione sono state arrestate sei persone e sono indagate altre 54 persone? Ha capito che nell’inchiesta c’è un ex sindaco del Pd agli arresti, un ex vice sindaco Pd con obbligo di dimora, un consigliere regionale del Pd in carica indagato? Ha capito che il convivente della ex ministro Guidi è indagato e che la sua ex ministra si è dimessa perché ha detto al suo compagno che mirava ai sub appalti, che un emendamento del governo, condiviso con la ministro Boschi del Pd, per il progetto Tempa Rossa della Total, sarebbe passato nella legge di Stabilità? Ha capito che la Guidi e anche la Boschi verranno interrogate dai magistrati dell’Antimafia di Potenza? Ha capito che l’ex sindaco agli arresti (Rosaria Vicino), secondo la Procura Antimafia, “adottava un protocollo operativo di assoluta prevaricazione nei confronti delle imprese interessate ad ottenere l’aggiudicazione dei lavori per la realizzazione del Centro Oli di Tempa rossa” e che, questo ex sindaco, è legato, da anni, a Vito De Filippo che è un sottosegretario lucano del Pd e che il consigliere regionale indagato Vincenzo Robortella è un membro del Pd eletto nella lista ‘Pittella presidente’ (Marcello Pittella, attuale governatore lucano, fratello di Gianni, l’europarlamentare Pd)? Ha capito che molti imprenditori e dirigenti pubblici coinvolti nell’inchiesta sono vicini, molto vicini, al Pd della Basilicata?
Quindi, caro Renzi, ritieni ancora che il Pd non sia colluso e complice e non abbia le mani sporche di petrolio e soldi? Penso proprio di no. Tu sai bene, che Grillo e il M5s hanno ragione da vendere e la querela annunciata è solo un goffo tentativo di confondere l’opinione pubblica.
Andiamo ora sul tema emendamento per il progetto Tempa rossa in provincia di Potenza e a Taranto.
Un’altra bugia di Renzi, Boschi e Guidi. Essi sostengono che l’emendamento inserito nella legge di Stabilità era giusto e opportuno perché il progetto Tempa Rossa della Total avrebbe garantito sviluppo e posti di lavoro al Sud, tra cui Taranto. Anche questa è solo propaganda gratuita che offende l’intelligenza dei cittadini. Il progetto Tempa rossa non solo non garantisce sviluppo e posti di lavoro, ma provoca ulteriore povertà e danni inestimabili all’ambiente e alla salute dei cittadini in Basilicata e in Puglia. La conferma arriva dall’impianto di estrazione Eni della Val d’Agri, che è molto più grande di Tempa rossa, dove si estrae il petrolio lucano da oltre venti anni. Lì, le attività petrolifere, non hanno portato alla Basilicata nessun beneficio in quanto era ed è la regione più povera d’Italia e in più negli ultimi dieci anni ha perso circa 50mila giovani e cittadini che sono emigrati come negli anni 60. Inoltre, la Val d’Agri è stata devastata dal petrolio perché sono state chiuse migliaia di piccole imprese agricole ed è stata bloccata qualsiasi possibilità di sviluppo turistico rurale. Ma non è finita: è stato distrutto l’ambiente; sono stati inquinati i bacini idrici (tra cui quello del Pertusillo che porta l’acqua nelle case di milioni di pugliesi e lucani); sono aumentati i problemi legati alla salute dei cittadini perché cresciute le patologie tumorali. Nella sola Val d’Agri (dove è più intensa l’attività dei petrolieri) ci sono circa diecimila persone tra disoccupati e inoccupati. La Basilicata ha oltre 400 siti contaminati dalle attività estrattive: dati della Commissione bicamerale sul Ciclo dei rifiuti.
Quindi i posti di lavoro per il Sud di cui parla Renzi sono solo ipotesi e illusioni.
Se si calcolano i posti di lavoro persi in agricoltura e nel turismo e si confrontano con quelli garantiti dal petrolio, la Basilicata ha subito dei danni enormi. Senza contare il disastro economico e sociale provocato dallo spopolamento, dai rifiuti e dai problemi sanitari.
La verità è che lo sviluppo di cui parlano Renzi, la Boschi e la Guidi riguardano i loro affari, quelli dei loro amici e familiari, quelli delle lobby economiche e delle clientele elettorali e di potere locale costruite intorno a sindaci e ex sindaci, ai consiglieri regionali, ai De Filippo e ai Pittella (tutti del Pd).
Non lo dicono Grillo e il M5s, lo dice la Procura Antimafia.
Fate rinvenire il premier, calmate la sua idea logorroica di risanare iul paese trivellandolo e spiegategli i morti di cancro che produce l’ecosistema inquinato, e che i danni sono più grandi delle vantaggi. Spiegate poi che il paese non si può permettere di avere un governo che si occupa degli interessi dei suoi ministri. spiegategli che deve andare a casa, la gente è stanca e che la famiglia boschi deve rendere i soldi dei risparmiatori che sono stati truffati mentre detta famiglia conduceva la banca. Solo ieri si parla di 1500 stalle chiuse nell’ultimo anno di governo Renzi, mentre lui aveva per la testa l’aeroplanino. DITEGLI DI FARE LE VALIGE E ANDARE A CASA – NESSUN CITTADINO, SE NON FORSE QUALCHE VENERABILE, GLI HA POI CHIESTO DI TOCCARE LA COSTITUZIONE, NE’ LUI, NE’ TANTO MENO IL SUO PARTITO DISCREDITATO ORAMAI SU TUTTI GLI ASPETTI.