Una giornata prevedibilmente tosta, per la vicenda Tempa Rossa e petrolio. Il ministro Boschi interrogata come persona informata sui fatti, la direzione nazionale Pd in cui il premier Matteo Renzi si è messo a criticare i giudici di Potenza che indagano: non sono mai arrivati a sentenza. Direzione nazionale Pd che ha votato il documento proposto dal segretario riguardo al caso-Tempa Rossa. Non hanno votato tutti a favore. Tanto per dire del clima nella riunione, Gianni Cuperlo ha detto al segretario nazionale Renzi “non sei un leader ma purtroppo coltivi l’arroganza dei capi”. E, come ampiamente prevedibile, Michele Emiliano si è scagliato contro Renzi.
Di seguito l’opinione di Emiliano, espressa dallo stesso presidente della Regione Puglia con un messaggio su facebook:
Appena terminata la Direzione nazionale del Partito Democratico.
Ho votato no alla relazione del segretario Matteo Renzi perché le sue argomentazioni sul referendum e sull’emendament
In particolare non è riuscito a dare alcuna giustificazione
Sul Referendum dicono a me di studiare senza sapere che l’ho fatto, e anche molto accuratamente, diversamente da loro: se dovesse vincere il SI al Referendum, tornerebbe in vigore la Legge 9/1991, che non ha mai messo a rischio i posti di lavoro o il pieno sfruttamento del giacimento (vedi nota a margine *) come vogliono far credere approfittando della complessità delle norme.
De Vincenti dice che non può tornare la vecchia norma, perché abrogata. Non è vero, perché l’emendamento oggetto di Referendum non è abrogativo della precedente normativa, in quanto costituisce solo una deroga alla disciplina ordinaria di cui alla legge 9/
Sono a disposizione dell’economista
Piuttosto, entrambi, evitano accuratamente di dire che con la loro Legge di stabilità un altro regalo è stato fatto ai petrolieri: concessioni highlander per le piattaforme, senza termine, eliminando i controlli pubblici per ottenere le proroghe. Senza peraltro che vi sia alcuna esigenza strategica. Il tutto in contrasto con la normativa europea e la direttiva offshore.
La campagna per il Si continua, in difesa del nostro mare, del nostro turismo, della nostra salute. E soprattutto per ripristinare l’interesse di tutti contro i vantaggi economici per pochi.
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(*) Legge 9/1991 – Articolo 9. (Concessione di coltivazione. Disposizioni generali), COMMA 8:
Al fine di completare lo sfruttamento del giacimento, decorsi i sette anni dal rilascio della proroga decennale, al concessionario possono essere concesse, oltre alla proroga prevista dall’articolo 29 della legge 21 luglio 1967, n. 613, una o più proroghe, di cinque anni ciascuna se ha eseguito i programmi di coltivazione e di ricerca e se ha adempiuto a tutti gli obblighi derivanti dalla concessione o dalle proroghe.
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con la legge di Stabilità le proroghe sono state rese “eterne”, senza termine, e soprattutto senza i controlli previsti dalla precedente legge. Votare SI al referendum è l’unico modo per ripristinare termini e controlli nell’interesse pubblico.