Se volete andare a fare un weekend romantico non passate dalle parti di Montecitorio. Lì in questi giorni è una polveriera. Basti pensare che la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha chiuso a chiave i suoi uffici.
L’unico atto distensivo risale a poco fa, è del deputato barese Stefano Dambruoso che ha chiesto scusa alla deputata M5S, Loredana Lupo, che ieri sera lo aveva accusato. Mi ha picchiata, aveva detto. Lui ha detto che non ha picchiato la deputata siciliana e che piuttosto, da questore della Camera, ha impedito un’aggressione dei grillini alla presidente della Camera, Laura Boldrini, nel concitato dopo-voto (autentico caos in aula) per la conversione in legge del decreto Imu-Bankitalia.
La mattinata è stata non meno concitata. I deputati del movimento 5 stelle hanno depositato l’istanza di messa in stato di accusa, per attentato alla Costituzione, del presidente della Repubblica. Un atto gravissimo, ma comunque un atto istituzionale.
Molto meno istituzionale ciò che il deputato grillino De Rosa, secondo le sette parlamentari Pd che lo hanno querelato, avrebbe detto a quelle deputate: offese sessiste, del tipo dare una sua interpretazione, appunto sessista, di come le esponenti Pd siano riuscite a diventare parlamentari. La denuncia è stata presentata da Micaela Campana, Alessandra Moretti, Fabrizia Giuliani, Maria Michela Marzano, Assunta Tartaglione, Chiara Gribaudo e Giuditta Pini.
Non è tutto: deputati del movimento 5 stelle hanno anche bloccato i lavori della commissione Giustizia della Camera, dopo avere fatto la stessa cosa in commissione Affari costituzionali. Poi si sono imbavagliati in aula.
E ancora: sfiorata rissa in sala stampa di Montecitorio, con il capogruppo Pd, Roberto Speranza, doveva entrare per rilasciare alcune dichiarazioni ai giornalisti. Ma si è acceso un vivacissimo battibecco con il parlamentare Alessandro Di Battista. Del gruppo M5S. Ma forse questo è perfino superfluo da sottolineare oggi.
