L’Italia? Un Paese per vecchi. E con servizi anche inadeguati, naturalmente, ai vecchi. Un Paese con grandi disuguaglianze, con il pil (ovvero la ricchezza) del meridione che è metà di quella del settentrione. Un Paese in cui 2,3 milioni di giovani non studiano né lavorano e in cui ci sono “sempre meno matrimoni e figli” e perfino “scende la speranza di vita”. Cioè uno sfacelo. Lo afferma il rapporto Noi Italia dell’istituto nazionale di statistica: almeno, rispetto ai gravissimi dati diffusi dall’Istat, ci sia il pudore di smettere di dire che l’Italia riparte. Non serve la ripartenza a chiacchiere.