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Martina Franca: non passa il rendiconto 2015 del Comune. Due del Pd votano con l’opposizione Cosa dice la legge in merito allo scioglimento del consiglio comunale

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Aggiornamento a questo link:

https://www.noinotizie.it/12-05-2016/martina-franca-solidarieta-del-sindaco-a-consigliere-comunale-oggetto-di-minacce-e-intimidazioni/

Dodici voti a favore, dodici contro. Il consiglio comunale di Martina Franca non ha approvato il rendiconto 2015 e per il sindaco, alla fine, lo scivolone è arrivato. Scivolone forse letale. Ecco cosa è previsto ai sensi della legge 267/2000, testo unico sull’ordinamento degli enti locali. Articolo 227, comma 2-bis:

2-bis. In caso di mancata approvazione del rendiconto di gestione entro il termine del 30 aprile dell’anno successivo, si applica la procedura prevista dal comma 2 dell’articolo 141.
(comma introdotto dall’articolo 3, comma 1, lettera l), legge n. 213 del 2012)

Il comma 2 dell’articolo 141 si riferisce allo scioglimento del consiglio comunale. Da stabilire se si sia in condizioni di diffida già intervenuta da parte del prefetto o se ci sia qualche minima scappatoia ancora.

Articolo 141 comma 2, legge 267/2000:

Nella ipotesi di cui alla lettera c) del comma 1, trascorso il termine entro il quale il bilancio deve essere approvato senza che sia stato predisposto dalla giunta il relativo schema, l’organo regionale di controllo nomina un commissario affinché lo predisponga d’ufficio per sottoporlo al consiglio. In tal caso e comunque quando il consiglio non abbia approvato nei termini di legge lo schema di bilancio predisposto dalla giunta, l’organo regionale di controllo assegna al consiglio, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore a 20 giorni per la sua approvazione, decorso il quale si sostituisce, mediante apposito commissario, all’amministrazione inadempiente. Del provvedimento sostitutivo è data comunicazione al prefetto che inizia la procedura per lo scioglimento del consiglio.

 

—–
Di seguito un comunicato diffuso sa Vincenzo Angelini, segretario Pd di Martina Franca:
Nel consiglio comunale di oggi per la terza volta consecutiva i consiglieri del Partito Democratico Basile e Carriero hanno deciso di fare squadra con l’opposizione.
Se però fino a ieri il loro comportamento poteva essere ancora considerato come un comportamento da semplici “dissidenti”, essendo questi ultimi schieratisi per ben due volte con le forze di minoranza per ottenere l’aggiornamento del consiglio comunale, il comportamento di oggi, invece, essendo consistito per la prima volta nella palese alzata di mano contro il sindaco e contro il bilancio consuntivo, li fa rientrare di fatto tra i componenti dell’opposizione.
Franco Basile e Antonio Carriero, pur non avendo mai preso la parola nel corso della seduta consiliare per spiegare le eventuali debolezze del rendiconto, hanno votato contro il bilancio relativo allo scorso anno, bocciando quindi l’operato dell’amministrazione, di cui essi stessi hanno fatto parte, condividendone il percorso.
Ricordiamo infatti che trattavasi di un documento, che era in qualche modo un riepilogo di tanti importanti risultati raggiunti e ampiamente riconosciuti dalla città.
Il consiglio di questo pomeriggio segna quindi inevitabilmente un importante spartiacque nella vita del Partito Democratico e dell’attuale amministrazione.
Quanto accaduto è per noi del Partito Democratico davvero sorprendente, se si pensa che in queste ultime settimane è stato costantemente tentato un dialogo con chi si è volutamente tirato fuori dalla vita di partito, non partecipando al congresso, ma a cui è stato più volte ribadita la volontà di tornare a lavorare insieme.
Agli stessi Basile e Carriero inoltre era stata comunicata la disponibilità da parte del gruppo dirigente di rivedere alcuni punti programmatici di fine mandato, nel rispetto di quelle erano state le loro istanze, e si stava lavorando ad un documento comune che avrebbe dovuto sancire il ricompattamento del gruppo.
Evidentemente questi segnali di apertura e disponibilità a confrontarci nel merito su determinate questioni amministrative, da essi stessi sollevate, non sono stati sufficienti ad evitare il loro allineamento con il centro-destra.
Siamo disposti a ricevere eventuali spiegazioni, che saranno oggetto di valutazione da parte degli organi di partito, ma resta la gravità del gesto.
Al momento sentiamo solo il dovere di manifestare la nostra massima solidarietà al consigliere Miali per le minacce subite, a seguito della sua autonomia, negli ultimi giorni e da lui stesso denunciate in aula.

 

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