Da qui si era segnalato che la guida turistica scaricabile online era fatta in modo un po’superficiale e ingiusto, per esempio in relazione a una top 20 che escludeva patrimoni autentici come il ponte girevole di Taranto. Ora arriva un’altra critica, per quella guida.
Di seguito la lettera aperta di Ruggiero Mennea, consigliere regionale della Puglia:
Dalla guida Lonely Planet edizione speciale per #WeareinPuglia, in pubblicazione dal 12 maggio scorso, l’immagine di Barletta non è esattamente delle migliori. E, senza alcun dubbio, non è affatto veritiera.
All’inizio della presentazione della Città della Disfida si legge, infatti, che “quando nel Medioevo sorsero il centro storico, la Cattedrale (pare che fu Riccardo Cuor di Leone, di passaggio verso la Terra Santa, a volerne la costruzione) e il Castello (irrobustito da Federico II che prima di partire per la terza crociata qui proclamò re suo figlio Enrico), Barletta doveva essere una bella città”. “Oggi, benché abbia notevoli attrattive, questo non si può più dire. Ma provate ad arginare la nostalgia”, è il commento.
E ancora: “Le cose da vedere sono quattro: la Cattedrale che si affaccia sulla splendida piazzetta del Duomo, l’enorme Castello, l’interessante Pinacoteca Giuseppe De Nittis e il gigantesco Colosso. Poi ci sono anche le spiagge, ma per quanto ci riguarda – è il giudizio insindacabile – le cose da vedere rimangono quattro”.
Del prestigioso Palazzo della Marra, ovvero la casa della più importante collezione pubblica delle opere dell’impressionista Giuseppe De Nittis, si sottolinea anche che la “facciata è velata a lutto con una lurida rete nera” a causa della presenza dei “piccioni che sono i principali estimatori del prospetto”.
Sinceramente non credo che questa descrizione sia veritiera e sia di incentivo per la promozione turistica della città. Piuttosto sembra un insieme di giudizi buttati là a cuor leggero. Ma soprattutto non può che generare danni a tutto il comparto ricettivo, così come denunciato dall’associazione dei b&b “Barletta Ricettiva” attraverso le pagine della Gazzetta del Nord Barese.
Ancor più grave se si pensa che questa guida è realizzata da Lonely Planet insieme a Pugliapromozione e nella prima giornata ha registrato ben cinquemila download gratis dal sito dell’agenzia di promozione del turismo regionale.
Chiedo pertanto al commissario di Pugliapromozione, Paolo Verri – che evidentemente non ha responsabilità per questa scelta del passato, ma che certamente valuterà per le scelte del futuro – di far modificare tempestivamente la pubblicazione con dati aggiornati e rispondenti alla realtà dei fatti.
È paradossale il fatto che la Puglia, che in questi anni raggiunge i vertici dell’attrattività turistica internazionale, sia bocciata da una guida realizzata non si sa con quali criteri e con quanti fondi della stessa Regione.
Invito, perciò, la Regione Puglia (attraverso l’assessore con delega all’Industria turistica e culturale, Loredana Capone) a non finanziare più opere che mettano in cattiva luce il territorio e le sue bellezze, esortandola anche a cambiare interlocutore per la loro promozione.