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Puglia, il maltempo ha distrutto 23mila tonnellate di ciliegie. Danni per novanta milioni di euro Coldiretti sulle due ondate in un mese fra acqua, grandine e ghiaccio

ciliegie danneggiate 1

ciliegie bariDi seguito il comunicato di Coldiretti Puglia:

In  fumo 90 milioni di euro di ciliegie da inizio campagna 2016, una delle peggiori che gli agricoltori ricordino, prima per i danni alle varietà Bigarreaux e Georgia, ora alla ‘Ferrovia’, falcidiata da piogge torrenziali e ghiaccio. E’ la stima fatta in campagna dopo le due ondate di maltempo, susseguitesi a distanza di pochi giorni proprio dalla fine di aprile ad oggi, che hanno causato danni ad oltre 23mila tonnellate di ciliegie, invendibili a causa di ‘spacchi’, muffe e ‘cerchietto’. Pesante la situazione nelle stalle, dove il foraggio ammuffito farà lievitare i costi di produzione.

“I nostri agricoltori stanno tentando di salvare il salvabile – racconta il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – passando con gli atomizzatori tra gli alberi per asciugare le ciliegie rimaste con la ventilazione, in modo da evitare che si creino ristagni d’acqua e il prodotto ammuffisca. La festa su Piazza del Ferrarese, il ‘Ciliegia Day’ del Mercato di Campagna Amica, è divenuta un momento per dare una ‘spallata’ a tutti gli eventi che si sono susseguiti nelle scorse settimane e fare assaggiare finalmente ai consumatori le ciliegie ‘Ferrovia’ superstiti”.

Pesanti le ripercussioni sul piano lavoristico, perché sono andate perse anche centinaia di ore di lavoro assorbite nelle operazioni di raccolta che non ci sono state.

“In Valle d’Itria, nell’area tra Putignano, Castellana, Turi e Noci e nell’intera zona della Murgia barese e tarantina e a Foggia – continua il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – il foraggio bagnato è ammuffito, pertanto gli allevatori dovranno acquistare altri mangimi per l’alimentazione degli animali con un aumento dei costi di produzione del 30% e una diminuzione del latte del 20%.  Non solo, dovranno prestare la massima attenzione, perché attenderanno oltre 40 giorni prima di poter stipare il foraggio nei capannoni per non rischiare l’autocombustione. Il foraggio eccessivamente umido rischia di surriscaldarsi per le fermentazioni che le muffe innescano una volta imballato”.

Il prezzo del latte è oggi ben al di sotto dei costi di produzione del latte stesso e il foraggio ammuffito andrà ad aggravare la situazione delle stalle, dove gli allevatori già nei mesi scorsi si sono caricati gli aumenti dei mangimi (+9,1%) e del costo energetico (+8%) che hanno notevolmente appesantito il bilancio delle aziende zootecniche regionali.

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