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Stalking, divieto di avvicinamento per una leccese: aveva screditato l’ex marito e spaventato anche la nipotina La Cassazione conferma la misura cautelare disposta dalla magistratura salentina

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Lui, medico all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Lei, la moglie. L’altra, infermiera del nosocomio leccese. L’altra, nel tempo, è diventata la compagna del dottore. L’ormai ex moglie, da un anno fa e per alcuni mesi, ha fatto alcune scenate piuttosto incaute e offensive nei confronti della nuova coppia, tanto che si è vista appioppare una querela in quanto stalker. Dall’aver parlato al primario ospedaliero per denigrare il marito e la nuova compagna, a una scenata in spiaggia con tanto di nipotina terrorizzata, il campionario è stato ritenuto un reato anche dai giudici di Cassazione. I quali hanno confermato il divieto di avvicinamento, per la donna, anche alla bimba di cui è nonna, perché l’ha terrorizzata. Rigettato dunque il ricorso della leccese rispetto alla misura cautelare disposta dalla magistratura salentina.

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