Di Francesco Mastrovito:
E’ del 19 aprile scorso la pubblicazione sul portale del Consiglio regionale della Puglia (http://www.consiglio.puglia.it/bandieincarichi/bandi.asp) di un appalto pubblico relativo all’affidamento dei servizi di “Resocontazione delle riunioni del Consiglio Regionale della Puglia” che vedrà l’Organo politico regionale impegnato in una spesa complessiva posta a base di gara di poco meno 1 milione di euro su 5 anni.
Come ampiamente noto dalle cronache di questi ultimi tempi, i bilanci di quasi tutte le Regioni d’Italia, e in particolare quello della nostra bellissima regione, hanno sensibili problemi di quadratura economica tanto da indurre le amministrazioni politiche reggenti a rivalutare i tanti capitoli di spesa e, in molti casi, a effettuare dei veri e propri tagli lineari sulla sanità e relativi servizi di assistenza.! Esattamente ciò che è avvenuto in Via Capruzzi!!
Fin qui, una apparente (per non dire anomala) normalità; ma ciò che differenzia l’operato della Regione Puglia da altre assemblee legiferanti del nostro paese è che mentre in molti casi (vedi Lombardia, Emilia-Romagna, Campania) si effettua una vera spending review, a Bari si fa esattamente il contrario!
L’appalto in questione, sebbene con qualche lieve differenza tecnica rispetto al passato, presenta agli operatori di mercato l’occasione di conseguire guadagni anche 10 volte superiori alla spesa di altre Regioni. Qualche esempio? Il Consiglio regionale della Lombardia spende per il servizio di resocontazione in stile parlamentare delle proprie riunioni circa 40.000 l’anno; il Consiglio regionale della Campania (meno mane che c’è una regione del mezzogiorno) ne spende poco meno di 50.000; l’Assemblea Regionale della Liguria è sostanzialmente allineata al mercato, mentre, il primato in assoluto è detenuto dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna che, per lo stesso servizio, spende meno di 20.000 euro all’anno!
Come è possibile? Ci sarebbe da chiederselo, tenuto peraltro conto che nel caso dell’Emilia-Romagna l’azienda titolare del contratto è la stessa che offre il servizio al nostro Consiglio regionale della Puglia.
Al di là di qualsiasi considerazione, l’aspetto maggiormente singolare e davvero incomprensibile è come sia possibile che una Pubblica Amministrazione prima di bandire un appalto di questa portata non esegua preventivamente e presso altre pubbliche amministrazioni indagini di mercato tese a verificare i prezzi medi applicati (il buon Cottarelli li definirebbe “prezzi standard”) per tipologia di servizio o quanto meno non faccia ricorso a strumenti normativi quali il dialogo tecnico o la pubblicazione di bandi preventivi per eventuali manifestazioni di interesse rivolto al pubblico degli stakeholder.
Ci viene da pensare che evidentemente il bilancio della Regione Puglia non stia così male. Se allora è così: “ridateci qualche servizio sanitario in più, che ne abbiamo bisogno.”