Di seguito alcuni comunicati dell’ufficio comunicazione Conservatori e riformisti della provincia di Taranto:
Seconda seduta di consiglio comunale nel giro di pochi giorni rinviata, e dunque slittata in seconda convocazione, perché la maggioranza non garantisce il necessario numero legale. E’ la consigliera dei Conservatori e Riformisti Cosima Cervellera* a tornare a segnalare la assenza di una maggioranza per il sindaco Macripò. “Questa mattina, la storia politica di Lizzano, ha registrato la peggiore delle pagine che un amministrazione potesse scrivere in questo paese. Sono lontani i tempi in cui la politica era rappresentata da persone che affrontavano ogni situazione con determinazione, e definivano ogni eventuale disputa politica nelle sede naturali del dibattito, come può essere il consiglio comunale“. Questo il commento a quanto verificatosi, per l’ennesima volta, a Lizzano oggi (giovedì 26 maggio); l’intera maggioranza non si è presentata in consiglio, convocato per deliberare sul bilancio e altri punti all’ordine del giorno ad esso collegati. Secondo la consigliera dei CoR: “La maggioranza guidata dal Sindaco Dario Macripò, utilizza l’espediente della seconda convocazione per tentare di far approvare il bilancio di previsione 2016, che evidentemente la sua maggioranza non condivide. Una mancanza gravissima quella di oggi, che fa seguito alle assenze fatte registrare, nel consiglio precedente, dai consiglieri Giuseppe Todaro, Massimo Berdicchia, Gianfranco Bottazzo, rispettivamente assessori e vicesindaco, e della consigliera Roberta Pecoraro. E’ evidente che alla base di tali assenze vi siano fibrillazioni all’interno della maggioranza che, inevitabilmente, si ripercuotono negativamente sui cittadini : “Non si conoscono le motivazioni politiche alla base dei comportamenti assunti ma di sicuro c’è che l’attività amministrativa si è ormai ridotta a zero; la giunta non si riunisce da oltre un mese, quasi che i problemi del paese non gli appartenessero”. Naturale la conclusione che porta a rivolgere, da parte della Cervellera, l’invito al sindaco a trarre le dovute conseguenze: “Mi auguro che questa brutta pagina politica per Lizzano si chiuda, che il Sindaco prenda atto che ha non ha più una maggioranza a sostenerlo e quindi assuma le consequenziali decisioni; attenderemo domani per capire cosa abbia tirato fuori dal cilindro per cercare di far tornare sui banchi del consiglio comunale i suoi consiglieri dissidenti. In ogni caso non potrà sottrarsi dal dare delle spiegazioni alla cittadinanza rispetto alla crisi politica che interessa chiaramente la sua amministrazione. Diversamente, come ho già fatto nella seduta del 11 maggio, chiederò le sue dimissioni per liberare il nostro paese da questo modo inconcepibile e dannoso di amministrare la cosa pubblica.” Resta sempre da comprendere se poi alla fine il bilancio verrà effettivamente approvato: “sempre che domani non fallisca il tentativo di far approvare il bilancio di previsione; in tal caso a mandarli a casa ci penserà la legge”.
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In riferimento ad alcune interpretazioni di stampa che, rispetto ai quattro consiglieri comunali che ieri hanno firmato dal notaio le dimissioni, hanno evidenziato una posizione distinta dello scrivente Tony Cannone, si precisa che la procedura utilizzata, peraltro dallo stesso notaio, è identica per tutti i firmatari. La doverosa precisazione fatta, relativa alla sospensione della consegna delle dimissioni, è valida per tutti. Le dimissioni sono finalizzate unicamente allo scioglimento del consiglio comunale. Pertanto se non si dovessero raggiungere le 17 firme non avrebbe senso dare seguito alla iniziativa. Tanto è da ritenersi procedura rituale in questi casi, e valida per tutti i firmatari.