Era ricoverato da alcuni giorni, d’urgenza, in ospedale a Phoenix, in Arizona. Complicazioni respiratorie, letali. Nato 74 anni fa a Louisville in America (17 gennaio 1942) Cassius Clay iniziò da bambino a tirare pugni ed è diventato un pugile leggendario, il più grande di tutti.
Per venti anni sul ring, dalla medaglia d’oro olimpica a Roma nel 1960 agli innumerevoli titoli mondiali conquistati. E l’adesione alla religione islamica, il cambio del nome, Mohamed Ali, il rifiuto di partire per la guerra in Vietnam, la condanna a cinque anni per questo. Poi, d’improvviso, dopo il ritiro, il morbo di Parkinson. E l’uomo che aveva impressionato il mondo, lo commosse, quella notte in cui fu ultimo tedoforo alle olimpiadi americane, Atlanta 1996, tremante. Condizioni in continuo peggioramento. Oggi Cassius Clay, Mohamed Ali, è morto.
(foto home page: fonte mensfitness)