Quando aveva quattro mesi, il bimbo era in terapia a base di cortisone. Aveva preso la bronchite. Proprio in quel periodo, però, doveva essere sottoposto al vaccino esavalente. I genitori chiesero che si posticipasse il vaccino, il medico lo fece ugualmente. Poi, i successivi richiami. Il bambino, progressivamente, ebbe problemi sempre più gravi. Ora è un ragazzo di 17 anni che vive allo stato vegetativo e la sua famiglia, di Tivoli, si era rivolta all’avvocato perché riteneva ci fosse una correlazione fra quel vaccino e le condizioni del ragazzo. Condizioni irreversibili: sindrome autistica, encefalopatia immunomediata, epilessia. Danni permanenti. Secondo la consulenza tecnica d’ufficio, questo ha provocato il vaccino esavalente.
L’avvocato è un pugliese, Francesco Terruli (foto a sinistra) di Martina Franca che ha fatto condannare il ministero della Salute, in sede di giudizio civile. Il ministero deve, fra l’altro, corrispondere al ragazzo un mensile vita natural durante a far data da febbraio 2010, aumentato di sei volte per la specificità del danno subìto, come previsto dalle leggi in materia (210/1992 e 229/2005).
Francesco Terruli, che da decenni ormai si occupa di vicende di questo genere, chiarisce i termini della questione: non è una messa in discussione generalizzata dei vaccini. Non deve essere, però, generalizzato neanche l’uso dei vaccini. Bisogna valutare caso per caso, prima di procedere con le vaccinazioni.