Di seguito alcuni comunicati diffusi dai carabinieri:
La Compagnia di Francavilla Fontana daranno esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi su richiesta della locale Procura, nei confronti di 4 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere (416 c.p.) finalizzata alla commissione di estorsioni (art. 629 c.p.), furti aggravati (624 e 625 c.p.), furti in abitazione (art. 624 bis c.p.), ricettazione (art.648 c.p.) nonché detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente (art. 73 D.P.R. 309/90).
Si tratta di FULLONE Giuseppe, classe 1969 da Mesagne, CASTROVILLARI Dario, classe 1984 da Latiano, SCHIAVONE Salvatore, classe 1991 e TOMAIUOLO Cosimo, classe 1989 entrambi di Oria.
L’indagine, avviata dalla Stazione di Oria nell’aprile 2013, a seguito di un furto in abitazione, e conclusa nel dicembre 2015, ha consentito di disarticolare un’associazione per delinquere, operativa in vari Comuni della Provincia di Brindisi e Taranto, dedita alla commissione di furti in abitazione e autovetture, nonché estorsioni (c.d. cavalli di ritorno) e ricettazione, riscontrare n. 18 episodi di furti di autovetture, n. 6 furti in abitazioni, nonché n. 3 estorsioni e, ha permesso inoltre, di documentare la detenzione di n. 93 gr. di “Haschish” e “Marijuana” a carico di 2 soggetti indagati e, arrestate in flagranza, nel corso delle investigazioni, 3 soggetti (1 nel mese di aprile e 2 nel mese di agosto 2013).
Gli arrestati, dopo le formalità di rito, su disposizioni dell’Autorità Giudiziaria, sono stati tutti associati presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.
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I carabinieri della Stazione di Brindisi Casale, hanno tratto in arresto in flagranza di reato, CORCIULO Antonio, classe 1967 del posto, per furto aggravato di energia elettrica.
I militari, durante il controllo presso la sua abitazione, eseguito con l’ausilio del personale Enel, hanno accertato che l’uomo aveva abusivamente allacciato l’impianto elettrico alla rete di pubblica distribuzione, per un danno stimato di 8.000,00 euro.
Arrestato, dopo le formalità di rito, su disposizione dell’A.G. competente, è stato tradotto preso la propria abitazione a regime degli arresti domiciliari.
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I carabinieri della Stazione di Cellino San Marco hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Brindisi – Sezione G.I.P. nei confronti di CALDIRON Gianmarco, classe 1981 del posto, quale aggravamento per le ripetute violazioni in cui è incorso durante l’esecuzione della precedente misura degli arresti domiciliari cui era sottoposto, per detenzione di sostanza stupefacente.
CALDIRON Gianmarco, dopo le formalità di rito, è stato associato alla casa circondariale di Brindisi.
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I carabinieri della Stazione di Torre Santa Susanna hanno tratto in arresto in flagranza di reato DI MAGGIO Giovanni, classe 1971 da Mesagne, per rapina.
L’uomo nel pomeriggio del 21 c.m., per futili motivi, aveva aggredito un giovane del posto asportandogli le chiavi dalla propria autovettura; nell’occasione, inoltre, l’aggressore si recava anche presso l’abitazione della vittima e lo minacciava imbracciando un fucile legalmente detenuto, nella circostanza sottoposto a sequestro; l’azione delittuosa però veniva prontamente interrotta dai militari immediatamente intervenuti poiché allertati da alcuni passanti sull’utenza telefonica d’emergenza 112.
DI MAGGIO Giovanni, al termine delle cure, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, verrà tradotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.
Mesagne: sorpreso con la droga in casa, arrestato.
I carabinieri della Stazione di Mesagne hanno tratto in arresto in flagranza di reato BELFIORE Giovanni, classe 1981 del posto, per produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
I militari, in seguito a perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione dell’uomo, rinvenivano n. 22 piante di “Marijuana” dell’altezza di 30 cm., un bilancino di precisione e n. 3 “Grinder”, il tutto sottoposto a sequestro.
BELFIORE Giovanni, dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato tradotto presso la casa circondariale di Brindisi.
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Il 21 maggio scorso fu perpetrato un furto in un’abitazione sita nei pressi di Piazza Marconi in Taranto, a seguito del quale fu scardinata dalla parete della camera da letto la cassaforte contenente 37.000 euro in contanti, che l’anziano proprietario era riuscito a mettere da parte dopo una vita di sacrifici.
Accortasi del furto dopo essere entrata nella casa messa a soqquadro dai ladri, era stata la figlia convivente che aveva appena terminato di assistere il proprio genitore ricoverato in ospedale per un problema di salute.
Immediatamente allertato il 112, sul posto intervenne una squadra per il sopralluogo e i rilievi del caso. Da quel momento, considerate le stranezze e le “fortuite” coincidenze che si erano venute a creare affinché si consumasse il furto, iniziò un’articolata attività di indagine basata sulle più tradizionali tecniche investigative. L’ascolto di alcune persone e l’analisi delle tracce lasciate dal ladro portarono gli investigatori a intuire che si trattava di un furto commesso da chi conosceva bene la vittima, le sue abitudini e soprattutto la conformazione dell’appartamento.
Chiusa la cerchia degli indiziati sui prossimi congiunti e analizzato per ognuno di loro il profilo soggettivo, le attenzioni si focalizzarono sul genero del derubato.
I decorsi giorni la conferma: un’accurata perquisizione eseguita all’interno dell’appartamento del genero ha permesso di rinvenire la somma di denaro asportata lo scorso 21 maggio, celata all’interno di un’intercapedine ricavata nel muro del salone dell’abitazione, alla quale si accedeva da una finta presa elettrica. L’indagato mai probabilmente avrebbe immaginato che i Carabinieri, studiando il suo profilo professionale e scoprendo che lui ha precedenti come carpentiere, avessero intuito che sarebbe stato capace di realizzare un nascondiglio in muratura. Nella parete, dunque, è stata rinvenuta, arrotolata e chiusa in due buste in plastica, la somma di denaro pari a 35.700 euro, suddivisa in banconote di vario taglio così come descritte in denuncia dalla vittima del furto.
Nessuna plausibile spiegazione ovviamente ha saputo fornire il responsabile del delitto, che è apparso confuso e incredulo di quanto i militari avessero appena scoperto. Inoltre, nel corso della perquisizione è stato anche rinvenuto e sequestrato il martello pneumatico utilizzato per scardinare la cassaforte.
I Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Taranto, che hanno eseguito tutte le indagini, hanno quindi denunciato l’uomo, 41enne tarantino incensurato, per furto aggravato, mentre il denaro è stato sottoposto a sequestro per l’eventuale restituzione all’avente diritto.