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Diga del Pertusillo: quali controlli sull’acqua usata dalle famiglie pugliesi Interrogazione urgente del consigliere regionale Marmo. Da anni si ipotizzano concentrazioni anomale di idrocarburi nell'invaso lucano, zona Val d'Agri

Acqua Grander

Di Nino Sangerardi:

“Si chiede di conoscere le risultanze e i dati delle analisi e ispezioni compiute da Arpa Puglia-in auspicabile sinergia con AQL e Arpa Basilicata- sulla qualità dell’acqua che sgorga dai rubinetti delle famiglie pugliesi”. Parole del consigliere regionale pugliese Nino Marmo (Forza Italia), scritte nell’interrogazione urgente inviata ai presidenti del Consiglio e della Giunta regionale. L’acqua è quella depositata nel bacino lucano del Pertusillo,territorio di Grumento.

Viene prelevata dall’Acquedotto lucano che la distribuisce in parte in Basilicata, cedendo il 60 per cento all’Acquedotto pugliese spa. Quest’ultimo rifornisce con la medesima acqua per uso potabile i cittadini della Puglia e anche della Campania.

Nel corso degli ultimi quattro anni dentro l’invaso situato in Val d’Agri–qui si trova il giacimento di idrocarburi in terraferma probabilmente più grande d’Europa, la cui concessione petrolifera, 70 per cento, è gestita da Eni spa–si sono verificate anomale morìe di carpe, robusti e resistentissimi pesci, che si cibano nei fondali delle acque e sono considerate gli “spazzini“ dei laghi.

Si sono rincorsi e sovrapposti dati allarmanti relativi alla qualità dell’acqua presente in diga.

I monitoraggi fatti da organismi privati contrasterebbero in tutto o in parte con i rilievi ufficiali dell’Arpab (agenzia per l’ambiente della Basilicata).

A seguito delle numerose polemiche scoppiate dentro e fuori i mass media anche l’Arpab, previe analisi svolte nel luglio 2011 e nel marzo 2012, avrebbe certificato la presenza di concentrazioni di idrocarburi e metalli pesanti.

Però Arpab e Regione Basilicata hanno minimizzato i livelli di inquinamento e dal 2013 ad oggi i dati ufficiali non sono mai stati resi noti. A febbraio 2015 della questione è stata investita l’Unione europea che decide di aprire un’indagine per verificare la situazione ambientale del Pertusillo e della Val d’Agri.

Quindi in data 15 marzo 2016 il Consiglio regionale pugliese ratifica, all’unanimità, una mozione con la quale impegna la Giunta ad attivare ogni utile iniziativa in sede regionale, nazionale e europea per “… accertare una volta per tutte anche attraverso controlli dell’Arpa Puglia congiuntamente alla struttura omologa della Regione Basilicata (già entrambe sollecitate tramite ordine del giorno del Consiglio regionale del 20/01/2015) se la Diga del Pertusillo costituisca o meno un invaso fonte di elementi tossici e gravemente nocivi per la salute dei pugliesi che acquistano e utilizzano quell’acqua come potabile… e a relazionare in Consiglio entro 90 giorni, per fornire i dati acquisiti dagli organismi tecnici incaricati,onde eliminare ogni possibile dubbio sulla problematica sollevata”.

Aspettando le risposte del presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo (Pd) e del presidente della Giunta Michele Emiliano (Pd).

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