Che il golpista vero fosse Erdogan, qui si pensa dal primo istante dei fatti di Turchia. Ora stanno succedendo cose ignobili, in Turchia. La purga di Erdogan viola assolutamente le regole del diritto internazionale. E si candida pure a entrare in Europa. Nell’attesa che il premier italiano Renzi si ricordi di dire una parola al riguardo, fortunatamente anche in Italia c’è chi si indigna. Ad esempio, di seguito un comunicato dall’università del Salento:
«L’Università del Salento esprime profondo sdegno e grande preoccupazione per gli allarmanti avvenimenti di queste ore in Turchia, in linea con quanto espresso anche dall’associazione internazionale delle Università europee EUA», dice il Rettore Vincenzo Zara, «I provvedimenti repressivi adottati dal governo turco in seguito al fallito colpo di Stato militare vanno nella direzione di sfidare la dignità della comunità accademica internazionale: è in atto un tentativo di colpire il sistema che maggiormente contribuisce alla formazione libera dei cittadini, attraverso la rimozione di molti rettori, cui si accompagnano licenziamenti di massa tra i docenti universitari e quelli delle scuole. La nostra comunità universitaria è in apprensione per la piega che stanno prendendo gli eventi, ed è impegnata a far emergere ovunque la fiducia nella democrazia e nel libero confronto scientifico. Da anni l’Università del Salento conduce attività di ricerca in Turchia, un grande Paese con importanti università e che finora ha collaborato secondo protocolli scientifici riconosciuti internazionalmente. Auspichiamo il ripristino in Turchia delle condizioni di completa libertà di pensiero e di espressione, di cui la formazione scolastica e universitaria, con la propria necessaria autonomia, è parte costitutiva».