L’inchiesta va avanti, ieri è stato ascoltato dai magistrati l’assessore regionale ai Trasporti della Puglia. Il disastro ferroviario di Corato, dal punto di vista dell’opinione pubblica, è sempre più legato alla necessità di non prendersela con l’errore umano dei capistazione o di uno dei due. La stessa commissione parlamentare che si occupa di infortuni sul lavoro parla di vicenda che non è solo errore umano. Ora c’è una petizione online, avviata da Cecilia Zingaro, per chiedere la messa in sicurezza della rete ferroviaria in Puglia. E anche per evidenziare, appunto, che “vanno individuati i colletti bianchi” alla base di malaffare che poi si tramuta in tragedie (il che, nel caso specifico, non significa Ferrotramviaria, è bene chiarire).
Di seguito il testo della petizione che è possibile sottoscrivere online su change.org:
Andria ha pianto, la Puglia ha pianto, l’Italia ha pianto: 23 morti, 23 vite strappate, 23 storie interrotte nel più ingiusto e brutale dei modi. E’ per questo che urliamo forte il nostro “MAI PIU'”!
A seguito del disastro ferroviario avvenuto il 12 luglio 2016, sulla tratta Andria – Corato, che ha causato la tragica morte di 23 persone e 52 feriti, lanciamo un appello alle istituzioni che si sono dimostrate sensibili a questo tragico evento, ed in particolare chiediamo:
1) la messa in sicurezza di TUTTI I BINARI della Regione Puglia, con sistemi automatici di sicurezza.
2) il controllo, la manutenzione costante e la messa in sicurezza di TUTTI I BINARI UNICI nella Regione Puglia e in tutte le altre regioni italiane, con il “Sistema di controllo marcia treno”, o altri sistemi di sicurezza automatici di più recente innovazione, più sicuri di quest’ultimo.
3) il ripristino e la messa in SICUREZZA TOTALE del binario unico della tratta ferroviaria Andria – Corato, entro il 2016. In attesa del compimento dei lavori per il raddoppio del binario e della chiusura delle indagini, i cittadini andriesi, che hanno subito questo terribile lutto cittadino, hanno il diritto di avere una rete ferroviaria più SICURA oppure, in attesa delle indagini, hanno il diritto di avere una soluzione alternativa sicura, dignitosa e comoda che non penalizzi ulteriormente la qualità della vita quotidiana di studenti, lavoratori e pendolari negli anni a venire.
Negli ultimi giorni in varie le istituzioni ci hanno promesso “giustizia!”.
La “GIUSTIZIA” che vogliamo non è semplicemente l’individuazione dell'”errore umano”. Noi vogliamo i nomi dei veri responsabili, dei colletti bianchi che si nascondono dietro le “lentezze burocratiche”.
Noi vogliamo che la strage di ANDRIA SIA L’INIZIO DEL CAMBIAMENTO, non solo per la Regione Puglia, ma per tutte le regioni, in modo particolare per quelle del sud Italia che condividono sistemi di sicurezza arretrati e povertà di collegamenti ferroviari e autostradali. Invitiamo i cittadini delle altre Regioni ad unirsi alla nostra petizione e a presentarne una più specifica nelle rispettive regioni. Uniamoci in questa lotta con solidarietà!
Facciamo sentire forte la nostra voce! Unisciti a noi. Vogliamo raggiungere 1.000.000 di firme per ricordare a chi ci governa che non siamo burattini, che siamo persone, capaci e responsabili, e vogliamo far valere i nostri diritti. In nome della giustizia, come segno di solidarietà a 23 vittime innocenti, firma e fai firmare questa petizione: ti basta un minuto per salvare una vita, che domani potrebbe essere la tua.