“I lavori per raccogliere le acque alla rotonda di via Mottola, un successone”. Come no, stando alla fotografia. Non è certamente stata la pioggia del secolo, a Martina Franca, eppure quel tratto di strada è allagato come sempre accade quando c’è una pioggia neanche troppo superiore al normale. Il lettore, con ironia (amara) segnala gli esiti dell’opera pubblica che, nelle scorse settimane, aveva suscitato anche dei malumori per la sua struttura stessa, una rotonda con spazi sottratti a una delle poche larghe arterie della città.
Come sempre questi articoli nascono dall’ignoranza…
Dalla foto è abbastanza evidente che la foto è stata scattata in un momento di massima pioggia, e per di più è scattata in un punto dove non sono stati effettuati i lavori. Infatti le caditoie di raccolta si trovano 100 metri più avanti. In quel punto andava fatta la foto!
Sono passato di persona in quel momento e le caditoie hanno funzionato benissimo. Infatti alla fine del temporale non c’era traccia di acqua sulla strada. Non perdetevi in chiacchere
Grazie per il suo intervento. Quella foto parla chiaro. Là è allagato. Ed è stato fatto con soldi pubblici, quel lavoro. A proposito di chiarezza, apprendiamo che ce ne dà lezione uno che dice di essere “passato”, al maschile, e si firma Alessia. (agostino quero)
Infatti la foto parla chiaro e lei vuole capire a modo suo, come i muli. Quella è acqua indirizzata alle caditoie che si trovano a 100 m più avanti, e non acqua ferma, infatti quel tratto di strada ha la pendeza verso l’incrocio.
Facciamo parlare la gente che abita in zona e non giornalisti che sanno solo criticare
Quella rotonda è opportuna in quel particolare incrocio in quanto spesso si formavano lunghe file di macchine intente a svoltare da Via Guglielmi a Via Mottola direzione zona industriale. Piuttosto, andrebbe rivista, prima che sia troppo tardi, la curva che da Via Mottola immette in Via Guglielmi. A mio avviso risulta già stretta per le auto che se non fanno attenzione rischiano di finire sullo spartitraffico. Possiamo immaginare come risulterà stretta per i camion.
L’utilità delle rotonde si misura dalla loro capacità di ridurre le file delle macchine agli incroci che vanno a servire. Delle rotonde attualmente esistenti a Martina sono risultate utili sia quella di Via de Gasperi-Via Locorotondo (dove prima della sua costruzione ricordo finanche 20 macchine in attesa di immettersi in Via Locorotondo) che quella di Via dello stadio-Via del tocco dove sono solo un ricordo le decine di auto incolonnate nel tentativo di svoltare da Via dello stadio verso Piazza d’Angiò. Il problema di martina è che sono poche le rotonde esistenti. Ne servirebbe una all’incrocio Via Massafra-Via Guglielmi, un’altra al posto del semaforo fra Via Taranto e Via Leone XIII, una all’incrocio Via Ceglie-Via De Gasperi e un’altra all’incrocio Via de Gasperi-Via Ostuni. Sono indispensabili soprattutto se si consideri che Martina non ha una circonvallazione.
Nel merito dell’acqua che deve procedere dall’incrocio di via Massafra alla rotonda di via Mottola per circa 100 m. per poi essere convogliata su strada nelle caditoie poste nella rotatoria, faccio notare che, questo progetto doveva e poteva prevedere una raccolta con caditoie già dall’incrocio di via Mottola, magari poste sui lati della strada e con condotte interrate fino al punto di raccolta su via Mottola.
Solo così si poteva evitare l’effetto acqua planing che su quel tratto di strada c’è e rimarrà anche dopo il termine dell’opera. (commento moderato in questa parte)