Un’anziana di Martina Franca dice “dovete fare qualcosa perché così non si può più andare avanti”. Lei abita all’estrema periferia, zona Carmine, in fondo, all’altezza della scuola media. Insomma, proprio gli ultimi palazzi della città. Da alcuni mesi, chiuso l’ufficio postale del centro storico, è cambiata la qualità della sua vita perché, a parte il pagamento delle bollette, anche il ritiro della pensione è diventato qualcosa di impossibile. Deve andare al nuovo ufficio postale, che si trova praticamente all’opposto della città. Anziana, pensionata, non ce la fa e “per tre volte ho dovuto chiamare l’autista e ho pagato venti euro ogni volta”. Chiede, la signora, che si torni ad avere un ufficio postale che possa servire l’utenza del centro storico, della zona Carmine, della zona Chiancaro, del quartiere San Francesco: “l’ufficio postale che si trova in via Alberobello, che è solo per le imprese, lo si renda fruibile a tutta l’utenza. Siamo centinaia di anzian e così non si va avanti”.
La signora ha dovuto sottrarre venti euro ogni volta dalla pensione, che c’è da supporre non sia una cosa con cui scialare. E tanti altri come lei vivono queste difficoltà. Un provvedimento, sociale prima ancora che organizzativo, va preso con urgenza.