L’iniziativa del movimento cinque stelle è fallita. Niente impeachment per il presidente della Repubblica, non c’è stato nessun attentato alla Costituzione da parte sua come invece ipotizzava M5S. Il comitato parlamentare che se ne è occupato ha ritenuto infondata la richiesta. Ventotto voti per l’archiviazione, otto perché si facesse il procedimento. Non ha partecipato al voto Forza Italia, né, dunque, il deputato pugliese Gianfranco Chiarelli che pure, in sede di prima seduta, aveva definito a sua volta “totalmente infondate” le accuse nei confronti di Napolitano.
Al termine della riunione del comitato Chiarelli ha diffuso la seguente dichiarazione:
«La nostra astensione in sede di Comitato Parlamentare per la messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica, come ho avuto modo di argomentare dettagliatamente in fase di dichiarazione di voto, nasce dalla convinzione che, sul piano strettamente giuridico, le ipotesi formulate dal Movimento 5 Stelle risultano tutte assolutamente infondate. Avevamo chiesto comunque più tempo per un maggior approfondimento che non c’e’ stato; circostanza che ci ha indotto ad astenerci nel voto (abbandonando la riunione). Con il nostro comportamento abbiamo dimostrato di saper distinguere le questioni politiche da quelle di giustizia, come è giusto che sia, e come vorremmo avvenisse sempre, in ogni caso e per ogni soggetto coinvolto. Sul piano politico restano in vita tutte le riserve sul comportamento del Presidente Napolitano, soprattutto alla luce delle ultime clamorose rivelazioni. E’ importante a questo punto che si faccia piena chiarezza sulle vicende emerse dalle notizie di stampa, in un momento particolarmente delicato per il Paese e per la tenuta stessa delle sue istituzioni democratiche»