Si suppone che se un senzatetto (lo dice la parola stessa) avesse, appunto, un tetto, preferirebbe dormire a casa sua e non alla stazione. Però quel senzatetto era stato pizzicato ben due volte, a dormire nella sala d’aspetto dello scalo ferroviario. Gli è stato chiesto di esibire il biglietto del treno, non lo ha fatto perché ovviamente non ce l’aveva. Così, la seconda volta, si è beccato pure una multa. Gliel’ha fatta la polizia ferroviaria. Sedici euro. Hanno pagato le suore. A uno che non ha un centesimo, si fa una multa di sedici euro. Sono le regole.
Il commento della Caritas si riferisce a un “provvedimento inappropriato” nei confronti dell’uomo.
Il sindaco Paolo Perrone, proprio ieri, si era appellato ai possessori di immobili perché si possa prospettare la realizzazione di un dormitorio pubblico. A Lecce la vicenda dei due clochard morti travolti dal soffitto della catapecchia in cui dimoravano, ha fatto emergere l’urgenza e la tragicità del problema.(foto: fonte blog.japigia.it)