Il caos è scoppiato all’alba.
Putignano-Martina Franca delle 5,20. Soppresso. Porta anche il personale che da Martina Franca deve svolgere il servizio, nei treni che riguardano la valle d’Itria. Martina Franca-Lecce delle 5,23: soppresso. Bari-Martina Franca delle 5,25: effettuato con un treno di vecchia generazione. In condizioni normali sarebbe stato un Atr 220, uno di quelli rossi nuovi. Martina Franca-Bari delle 5,41: era pronto un treno della vecchia generazione, di quelli a due piani. Corsa soppressa perché da Putignano, per la soppressione di cui si è detto all’inizio, non è arrivato a Martina Franca il capotreno. Martina Franca-Taranto, delle 6,05: soppresso. Martina Franca-Taranto delle 7,05: corsa sostitutiva, con il pullman. Bari-Martina Franca, via Conversano, delle 7,14: soppresso. Tutte decisioni prese sul momento o giù di lì, dai responsabiliì. Eccetera eccetera, con queste premesse, da oggi, sulle linee ferroviarie delle ferrovie sud est.
Il perché è nel fatto, avvenuto senza comunicazione ufficiale all’utenza, che i treni Atr 220 sono bloccati, da parte delle ferrovie sud est. Sono fermi 21 treni. Quelli nuovi. Motivo? Sono pericolosi. In origine la denuncia della Fliben (incaricata delle ispezioni sui convogli) risalente ai mesi scorsi, sull’insicurezza del sistema frenante. Quindi una comunicazione dell’Ustif, ufficio tecnico che si occupa di reti ferroviarie, che comunicava l’allerta da parte dell’autorità nazionale polacca sulla sicurezza ferroviaria, riguardo alla rottura del telaio ai carrelli dei treni Atr 220. E il ministero dei Trasporti ha bloccato i 21 treni. Fra qualche giorno inizierà in queste condizioni, fra le altre cose, l’anno scolastico.
Rispetto all’amministratore unico che è finito sotto inchiesta per i problemi delle ferrovie sud est, la vicenda odierna ha, se possibile, un aspetto ancora più grave: il commissario delle ferrovie sud est, che è in carica per risolvere i problemi, quando vennero evidenziate le carenze in tema di sicurezza non fece nulla per bloccare a tempo debito i treni. Lo fa ora il ministero. Quel commissario, nominato (peraltro) dallo stesso ministro del dicastero che oggi blocca i treni, quel commissario si diceva, cosa ci sta a fare. Il servizio per l’utenza, oggi, è quasi annullato ed è stato necessario ricorrere a convogli forse di mezzo secolo fa, per far passare qualcosina, ma giusto qualcosina, sopra i binari. Per non parlare della valutazione in tema di sicurezza dei passeggeri, che è primaria. Utenza che non è stata neppure avvisata.
