Di seguito un comunicato diffuso dal parlamentare Gianfranco Chiarelli e, a seguire, un comunicato diffuso dall’eurodeputata Rosa D’Amato:I dati dell’indagine epidemiologica, disposta dalla regione Puglia, e presentati oggi dal presidente Emiliano, ancorché espongano una situazione assolutamente drammatica, soprattutto in relazione all’altissima incidenza di patologie ai danni dei bambini, correlabili, nel rapporto causa effetto all’inquinamento industriale, purtroppo non sorprendono. Non è certo un caso che nel 2012 la magistratura tarantina abbia avviato una azione penale che si fonda tra l’altro proprio su studi scientifici. La fase della denuncia è ormai da tempo esaurita. Occorre avviare quella delle soluzioni concrete. E qui siamo all’anno zero! Se il governo, che ha dovuto licenziare ben 10 decreti per consentire la continuità produttiva, continua a navigare a vista, in regione si insiste a impegnare ogni energia in una dannosa contrapposizione con il governo. Emiliano, anziché dare risposte alle tante sollecitazioni, che con il gruppo dei Conservatori e Riformisti, in primis Renato Perrini, gli sono giunte sin dal suo insediamento, continua ad occuparsi d’altro, arrivando ora anche a ipotizzare il sostegno della regione all’azione che alcuni cittadini hanno avviato presso la Corte Europea dei Diritti Umani. E, invece, più utile sarebbe un diverso approccio, più dialogante con il governo, finalizzato, da un lato a garantire per la provincia ionica il potenziamento delle strutture sanitarie, dall’altro a favorire azioni finalizzate ad accelerare il completamento dell’ Aia e la piena sostenibilità ambientale dell’acciaieria. Ma vi è di più. Sul piano politico quella di Emiliano è l’autodenuncia del fallimento delle politiche industriali ed ambientali della sinistra che negli ultimi dieci anni ha amministrato l’intera filiera istituzionale regionale, provinciale e comunale. Perché, forse il presidente non lo ricorda, ma fino a pochi mesi fa era lui il segretario regionale del PD in Puglia!- – -Benvenuto governatore Emiliano. Ben arrivato.Accogliamo oggi, con malinconica soddisfazione, l’iscrizione di Michele Emiliano al partito dei cittadini realisti, movimento largo che attraversa i pugliesi svegli, consapevoli, documentati, tra i quali si annoverano anche i malati oncologici una cui delegazione Emiliano ha incontrato a Taranto la scorsa settimana.Benvenuto tra noi, governatore della Puglia, tra quelli che da anni ripetono, mostrano, denunciano, indicano questi numeri e parlano di nesso di causalità tra produzione di acciaio e malattia che in tanti casi significa morte!Stavolta è la Regione che parla.Stavolta nemmeno il sindaco di Taranto può far finta di nulla, chiedendo il conforto delle autorità e della scienza.La Regione cita fonti autorevoli e giunge a supporto di altri studi, altre rilevazioni, altre denunce. Anzi, in taluni casi rincara anche la dose certificando un dato vero e inquietante, per chi ancora dovesse far finta di nulla: Ilva produce meno e inquina lo stesso anche se in misura inferiore.Ilva produce e avvelena, è incontrovertibile.Ambiente Svenduto è ormai un processo storico rispetto alla denuncia che giunge stamane da Bari.Emiliano sia adesso conseguenziale e fermi la fabbrica per i poteri che all’improvviso ha scoperto di avere. E porti queste carte in Procura, a Taranto. Così come il sindaco della città ionica, e perché no anche quelli di Massafra e Statte, fermino gli altiforni con una ordinanza coraggiosa e opportuna.Quel ferro vecchio va rottamato.Gli operai potrebbero occuparsi della bonifica dell’area, esistono fondi europei da mattere a sistema. Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo oggi, pochi minuti dopo aver accolto il governatore della Puglia nella pattuglia dei cittadini realisti.Che si chiuda, però. Che non si continui a giocare con le parole, non si usi questa storia maledetta per fare la guerra a Renzi e magari scalare il Pd.Soprattutto, non sia il viatico verso l’idea strampalata chiamata “decarbonizzazione”.Ilva va chiusa. Taranto è ancora in tempo per programmare un futuro senza acciaio: riconvertire si deve!Emiliano dimostri che andare sino in fondo si può. Senza tanti giri di parole.