I sindacati proclamano, praticamente subito, uno sciopero. La mobilità, per il gruppo Natuzzi, riguarda trecento operai, negli stabilimenti del tarantino, del materano e del barese. Niente rinnovo della cassa integrazione. Il confronto fra le parti, è sostanzialmente fallito, dunque, ieri.
Di seguito un comunicato diffuso da Rosa D’Amato, deputata al parlamento europeo:
Un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere di tutelare la salute della popolazione residente nell’area di Taranto, anche alla luce dello studio pubblicato di recente dalla Regione Puglia. A presentarla è stata l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato. “Alla Commissione – spiega – chiediamo anche una valutazione sui dati della qualità dell’aria per il PM2,5 comunicati dall’Italia. Vogliamo chiarezza, sa su quelli che sono i dati ufficiali sullo stato di inquinamento e sulla salute dei cittadini a Taranto, sia su cosa Bruxelles intende fare per fare rispettare le proprie leggi. L’Ue non puo’ accettare che nei comuni di Taranto, Massafra e Statte un bambino su quattro soffra di malattie respiratorie”.
Nell’interrogazione, si legge: “Nei quartieri Tamburi e Paolo VI, i tumori sono aumentati del 20%, con un picco del tumore al polmone (+57%) e dell’infiammazione cronica di bronchi e polmoni (+85%). L’esposizione alle polveri sottili (PM10) e al biossido di zolfo (SO2) di origine industriale hanno aumentato dal 4% al 9% il rischio di mortalità e la correlata incidenza del tumore al polmone aumenta del 29% per l’esposizione a PM10 e del 42% per l’SO2″.
L’Ilva uccide e ha un solo futuro possibile: la chiusura”, conclude D’Amato.
(foto: non strettamente connessa alla notizia, fonte la rete)